Ballottaggi 2012: l’analisi sulla sfida tra Pd – Pdl nei capoluoghi
Saranno rimasti delusi coloro che credevano che le ultime elezioni amministrative potessero restituire un quadro chiaro e limpido della situazione politica in Italia. Al di là degli inequivocabili segnali dell'anti-politica imperante (dal vistoso calo dell'affluenza all'inaspettato expoit del Movimento 5 Stelle), il primo turno ha sancito un sostanziale pareggio tra le principali forze politiche del nostro Paese, Pd e PdL, nei comuni capoluogo: il risultato della "andata" è 3-3, come fa notare Roberto D'alimonte della Luiss Guido Carli in uno studio sui risultati delle ultime elezioni. Nei 26 comuni capoluogo al voto per scegliere il sindaco e rinnovare il consiglio comunale il Pd ha vinto al primo turno a La Spezia, Pistoia e Brindisi; il PdL a Gorizia, Lecce e Catanzaro. C'è poi il caso di Flavio Tosi a Verona, l'unico sorriso della Lega Nord per questa tornata elettorale. Molti hanno sostenuto che le amministrative del 6 e 7 maggio hanno dato un'altra palese indicazione: il crollo del centrodestra e la quasi totale assenza del terzo Polo. E' vero se si vanno a considerare tutti gli altri comuni che superano i 15mila abitanti: il primo turno ha prodotto 37 vincitori su 157 comuni e in questo caso la vittoria del Pd sul Pdl è stata schiacciante: 25 a 7. Imbarazzante , invece, nei confronti dei due successi della Lega e devastante rispetto all'unica affermazione del Terzo Polo. Negli altri casi ha vinto una lista civica e lo stesso Terzo polo alleato alla sinistra ma senza il Pd.
I ballottaggi di domenica e lunedì daranno sicuramente più chiarezza al disegno politico italiano. Si voterà in 118 comuni (98 superiori, 2 inferiori + 18 comuni in Sicilia), con quasi 4 milioni di cittadini impegnati alle urne. 19 sono i comuni capoluogo di provincia impegnati al secondo turno. La sfida Pd-Pdl è tutta a favore del centrosinistra anche in questo caso. Il partito "azzurro" è arrivato al ballottaggio in 11 comuni, il partito "rosso (bianco e verde)" in 17. In più il Pd, stando ai risultati del primo turno, è in vantaggio in ben 11 comuni, mentre le uniche possibilità di vittoria del Pdl- tranne eventuali sorprese- sono rappresentate dai soli 3 casi di Frosinone, Terni ed Isernia. A Cuneo, Trapani ed Agrigento ci sono, invece, i tre aspiranti sindaci del Terzo Polo giunti primi al primo turno. L'altro candidato che non appartiene al "blocco Pd" è Leoluca Orlando dell'Idv, che ha la vittoria in pugno a Palermo.
Per la precisione, come mostra il grafico di D’Alimonte (fig.3 a destra), la partita tra Pd e Pdl si gioca in 9 comuni (Como, Monza Alessandria, Asti, Piacenza, Frosinone, Rieti, Isernia e Trani). Negli altri casi, la sfida del candidato Pd è con altri schieramenti politici: Terzo Polo in 4 comuni (Genova, Cuneo, Lucca e L’Aquila), Movimento 5 Stelle a Parma, altri partiti di centrosinistra in due casi (Palermo e Belluno) e un altro partito di centrodestra a Taranto. Gli unici due match dove non compare un candidato del Pd sono in Sicilia (Agrigento e Trapani), dove il ballottaggio riguarderà i candidati a sindaco di Terzo Polo e Pdl.
La sfida, dunque, è tutta nelle alleanze. A tal proposito, va subito detto che il Pdl non potrà contare sull'appoggio del Carroccio: i leghisti hanno sbarrato le porte a qualsiasi ipotesi di apparentamento, ovvero il meccanismo elettorale che da' ai candidati sindaci la possibilità di notificare il collegamento con altre liste rispetto a quelle del primo turno (liste che, in caso di vittoria, usufruirebbero del premio di maggioranza). Un grosso punto interrogativo è rappresentato dall'elettorato del Movimento 5 Stelle. Dopo il trionfo del primo turno, Beppe Grillo ha già detto che non stringerà patti con nessun partito. Ma gli elettori grillini come si comporteranno? E ancora, il Terzo Polo e gli altri partiti di centro sinistra? Altra incognita è quella dell'affluenza alle urne. Il crollo vorticoso del primo turno, rischia di trasformarsi in frana ai ballottaggi. E in tutto ciò chi trema è sicuramente il Pdl.