Baldino: “Governo vuole indebolire le intercettazioni, M5s farà di tutto per contrastare questo piano”
Il Movimento Cinque Stelle è pronto a contrastare il piano del ministro della Giustizia Carlo Nordio per riformare la Giustizia, con l'obiettivo di limitare l'utilizzo delle intercettazioni. Anche se un testo scritto della legge ancora non c'è, dalle dichiarazioni del Guardasigilli appare chiara l'intenzione del governo: riservare questo strumento d'indagine solo ai reati di mafia e terrorismo, e ai reati "satellite" a essi connessi, anche se Nordio non ha chiarito esattamente a quali si riferisce.
Ieri il ministro ha incontrato la premier Meloni a Palazzo Chigi, e al termine del colloquio ha assicurato che ci sarà un confronto con tutti i protagonisti del sistema giustizia, giudici compresi, prima di fare le riforme. Meloni dal canto suo ha espresso l'intenzione di andare avanti, in pieno accordo con le posizioni del ministro: "Dare ai cittadini una giustizia giusta e veloce è una priorità assoluta di questo Governo e un impegno che abbiamo preso con gli italiani. Siamo determinati a mantenerlo nel più breve tempo possibile".
Il leader del Movimento Giuseppe Conte nei giorni scorsi aveva detto di essere pronto a valutare anche una mozione di sfiducia insieme alle opposizioni, per chiedere le dimissioni del ministro. Ma nulla è stato ancora deciso. Quel che è certo è che il Movimento "sta mettendo in campo tutte le azioni efficaci, che possano contrastare questo piano, a nostro avviso scellerato e pericoloso", ha assicurato Vittoria Baldino, vicecapogruppo M5S a Montecitorio, in un'intervista a Fanpage.it.
"Il ministro Nordio ha di fatto trasformato un evento importante, come l'arresto di Matteo Messina Denaro, in un attacco, anche scomposto, sguaiato, nei confronti della magistratura e nei confronti anche del Parlamento. Il potere esecutivo che attacca il potere legislativo e il potere giudiziario, in Parlamento. Un attacco anche nei confronti dei giornalisti. Noi sappiamo però che esiste una legge, molto rigorosa, del 2020, che ha anche integrato il ministro Bonafede, che di fatto restringe le maglie per la pubblicità delle intercettazioni. E il Garante della privacy ci ha detto in un'audizione in Commissione che dal 2020, dall'entrata in vigore di quella legge, non si registrano abusi rispetto alla pubblicazione di intercettazioni. Proprio perché quella legge evidentemente funziona ed è efficace", ha detto ancora la vicecapogruppo M5S alla Camera a Fanpage.it.
Da quelle audizioni sono emersi anche altri dati: il numero complessivo delle intercettazioni negli ultimi anni è in calo. Nel 2021 sono state 94.800, un dato in linea con quello del 2004, mentre nel 2013 furono 141.169. "Quindi non c'è neanche un abuso dello strumento", ha sottolineato Baldino.