Il governo vuole che siano le famiglie a controllare il green pass di colf e badanti
Manca meno di un mese al momento in cui scatterà l'obbligo di green pass per tutti i lavoratori: pubblici, privati, autonomi, partite Iva e chiunque svolga un qualche tipo di attività lavorativa. Insomma, i ministri sono stati chiari: il green pass sarà obbligatorio per tutti, ma proprio tutti i lavoratori, che si devono adeguare entro il 15 ottobre pena la sospensione e lo stop allo stipendio. La regola vale anche per i lavoratori domestici, ovvero colf, badanti e baby sitter. Ma in questi casi il problema non è tanto chi è obbligato ad averlo, quanto chi dovrebbe controllare che i lavoratori sono in possesso della certificazione verde ed eventualmente come dovrebbe fare. Insomma, da qui al 15 ottobre il governo dovrà chiarire diversi punti di domanda rimasti in sospeso.
La ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, ha spiegato al Messaggero che "la famiglia dovrà comportarsi come qualsiasi altro datore di lavoro" e che "entro il 15 ottobre ha l'obbligo di farsi carico di verificare che la persona che lavora in casa sia dotata di green pass". Insomma, il compito di controllare i lavoratori ricadrà sulle famiglie, anche se la questione sembra già da ora abbastanza complicata: "Si tratta di una misura di protezione e di tutela nei confronti dei familiari e degli stessi lavoratori – ha continuato Bonetti – usciranno a riguardo delle linee guida, ma è chiaro che in casa valgono le stesse regole degli altri luoghi di lavoro".
Così come la regola del green pass obbligatorio è valida per tutti i lavoratori, anche la sanzione è la stessa: "Nel caso ci sia un rifiuto di ottemperare all'obbligo del green pass, la famiglia ha lo strumento per poter sospendere il collaboratore domestico, la badante o la baby sitter, come è previsto per tutti gli altri lavoratori". In attesa delle linee guida e soprattutto di indicazioni più chiare, le famiglie si preparino a controllare chi lavora nelle loro case.