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La legge di stabilità nelle mani di Azzolini, indagato per truffa ai danni dello Stato

Il senatore del Popolo della Libertà, presidente della Commissione Bilancio, avrà un ruolo determinante nella discussione sulla manovra: ed è polemica.
A cura di Redazione
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La foto che vi mostriamo in apertura ritrae le tre personalità che hanno avuto e avranno un ruolo determinante nella discussione e successiva approvazione della legge di stabilità: il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni ed i presidenti delle Commissioni Bilancio di Camera e Senato, il democratico Francesco Boccia ed il pidiellino Antonio Azzolini. Intorno a quest'ultimo nome, però, è scoppiato un vero e proprio caso nelle ultime ore, in relazione ad una vicenda dai contorni ancora oscuri e in ogni caso oggetto di accertamenti di tipo giudiziario.

Come vi abbiamo raccontato qualche settimana fa, il senatore Azzolini è stato messo sotto inchiesta dalla procura di Trani che lo accusa di truffa ai danni dello Stato e di associazione per delinquere. A fare il punto è un approfondimento de L'Espresso, in cui si ricorda come "l'inchiesta condotta dai pm Antonio Savasta e Giuseppe Maralfa riguarda i lavori del porto di Molfetta fatto costruire su un giacimento colossale di bombe d'ogni genere, inclusi ordigni all'iprite e al fosforo: migliaia di residuati bellici sepolti per un decennio in quelle acque dagli alleati […] Una delle cose che vengono contestate al senatore è di usare i fondi destinati alla costruzione del nuovo porto per fare altro. Una pista di atletica, il mercato del pesce, quello ortofrutticolo, le pulizie di alcune aree comunali. Eppure anche in questo caso la legge aiuta".

Per questa ragione, il Movimento 5 Stelle aveva chiesto le sue dimissioni dalla carica di presidente della Commissione Bilancio, carica che tra l'altro Azzolini ricopre per la terza volta dal 2001. Richiesta che è di fatto caduta nel vuoto ed ora Azzolini si troverà a dirigere i lavori della Commissione sulla legge di stabilità, tra le perplessità dei suoi avversari politici. In primis gli eletti del Movimento 5 Stelle, ma in seconda battuta anche dell'attuale Sindaco di Molfetta, la democratica Paola Natalicchio, che si chiede se sia "normale" che proprio un indagato per truffa diriga i lavori della Commissione. Insomma, il trenino della polemica sembra appena partito.

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