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Azzolina rivendica i banchi a rotelle: “Ci sono anche nelle scuole dei gesuiti dove è andato Draghi”

“Basta parlare dei banchi a rotelle, per quale motivo dovrei rinnegarli? Si trovano in tutta Europa e si trovano anche nelle scuole dei gesuiti, quelle frequentate da Draghi”: così l’ex ministra dell’istruzione, la Cinque Stelle Lucia Azzolina, mette un punto alle polemiche sui banchi a rotelle, una delle questioni centrali nella discussione sulle gestione dell’emergenza coronavirus nelle scuole.
A cura di Annalisa Girardi
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L'ex ministra dell'Istruzione, la Cinque Stelle Lucia Azzolina rivendica quanto fatto nell'ultimo anno per la scuola. Anche per quanto riguarda i famosi banchi a rotelle, uno dei temi su cui si sono concentrate le polemiche più accese: "Basta parlare dei banchi a rotelle, per quale motivo dovrei rinnegarli?", ha detto intervenendo alla trasmissione Tagadà su La7. E ancora: "Possono criticare quanto vogliono. Innanzi tutto i banchi a rotelle sono 400mila su 2,4 milioni. Poi sono costati 119 milioni e li hanno scelti i dirigenti scolastici, persone molto più preparate rispetto a chi ha fatto una becera e squallida campagna elettorale sulla scuola".

L'ex ministra ha anche spiegato che è stato il Comitato tecnico scientifico, lo scorso giugno, a far presente al ministero che le scuole avrebbero dovuto riaprire garantendo il metro di distanza e a sottolineare che "le strutture sono vecchie e i banchi sono quelli di cinquant'anni fa dei vostri nonni, quindi ci vogliono banchi nuovi, singoli". I banchi a rotelle, ha proseguito, esistono in realtà da molto tempo: "Si trovano in tutta Europa e si trovano anche nelle scuole dei gesuiti, quelle frequentate da Draghi". E ha concluso: "Basta con i banchi a rotelle. Abbiamo anche ricavato 40mila aule quest'estate, che significa lavoro alle imprese. Quando troveranno qualcuno che farà di meglio rispetto a noi ne riparleremo".

A succedere a Lucia Azzolina è Patrizio Bianchi, un tecnico. La prima cosa su cui si è messo a lavoro il neoministro è stata definire il calendario scolastico. Che quest'anno, almeno per le scuole elementari, potrebbe protrarsi fino al 30 giugno. L'obiettivo è quello di far recuperare alcuni giorni di lezioni in presenza almeno agli alunni più piccoli. Un'altra questione messa subito sul tavolo da Bianchi è stata quella dell'esame di maturità. Che anche quest'anno non dovrebbe comporsi delle prove scritte, ma solo di un elaborato e di un maxi-orale. Una formula semplificata che ricalca l'esperienza dell'anno scorso.

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