Complimenti di cuore a tutta la classe politica davvero con pochissime eccezioni. Siete bravissimi a continuare ad accapigliarvi su trucco senza che cambi mai niente.
Io non so come fate la sera tornati a casa, probabilmente avete coperto gli specchi dei vostri bagni, o avete qualche trucco per non pensare. Però bravissimi perché io non ce l'avrei fatta a condannare un uomo al prolungamento di sofferenze per 18 anni contro la sua volontà. Non ce l'avrei fatta a fare il bullo contro un uomo che non riesce neanche più a controllare la salivazione o un dito qualsiasi della mano, e chiede soltanto una cosa: essere salvato con l'eutanasia.
Invece voi stoici, maschi, resistenti, accidenti che grinta ragazzi! Davanti a un uomo paralizzato a letto con la tetraparesi voi non solo non vi commuovete – che quella sarebbe proprio roba da mammolette e obiettori al servizio militare – ma riuscite proprio a ignorarlo, e a fare altrettanto ogni giorno con tanti altri che chiedono soltanto la fine della loro sofferenza.
Sono sicuro che se vi portasse un pezzettino di potere in più, voi a questi tetraspastici e dintorni, disturbatori del vostro silenzio, li prendereste anche a cazzotti in testa. Becchi e bastonati. Avanti così, mitici politici.
Fabio Ridolfi è ufficialmente morto ieri sera, attraverso una sedazione profonda e prolungata a cui era stato costretto a ricorrere perché le modalità del suicidio assistito non gli erano state comunicate.
Questa volta sull'eutanasia ci era scappata la possibilità di un referendum ma la Corte costituzionale prontamente aveva bocciato la proposta, perché Iddio aiuta i politici che si danno da fare a non fare niente.
Bravi, viva, buon lavoro governanti ignavi con la fissazione di voler decidere sul corpo di un'altra persona. Per voi ogni aggettivazione è un complimento: accidiosi, indolenti, infingardi, pigri, codardi, vili ed egoisti.
Siamo un Paese barbaro, ed è proprio quello che piace a voi, e che meglio rappresentate. Siamo un paese disumano perché permettiamo poco alle persone di decidere come vivere, e non permettiamo loro niente riguardo alla decisione di come morire.
Di questo Paese, voi politici siete il ritratto perfetto.
Persino durante certe guerre, la sera facevano tregua e permettevano ai soldati di fronti avversi di andare a porre fine alle sofferenze dei propri compagni feriti in battaglia in mezzo al campo. Voi no. Non una legge, niente. Un po' di dibattito e molte promesse bruciate all'altare delle convenienze. Che ognuno soffra e s'ammazzi come crede, anzi no, neanche quello permettete a un uomo. E se inchiodato a letto come un Cristo in croce, se solo gli occhi può muovere, che allora "li alzi al cielo e non rompa", mi sembra di sentirvi mentre muovete le piume della vostra coda in cerca di voti e luoghi ben retribuiti dove far soggiornare il vostro deretano, passeggiando tronfi come un cappone in mezzo alle vie della città.