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Autovelox, il governo ha bloccato il decreto che regolamenta l’uso degli apparecchi: cosa cambia ora

Uno stop al decreto del Mit che omologa tutti gli autovelox approvati dopo il 2017. Il dicastero guidato da Salvini lo ha bloccato “perché sono necessari ulteriori approfondimenti”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il governo ha sospeso lo schema di decreto che regolamenta l’uso degli autovelox e che era in fase di trasmissione a Bruxelles. La decisione è stata presa dal Mit, su indicazione del vicepremier e ministro Matteo Salvini, perché sono "necessari ulteriori approfondimenti", si legge in una nota del dicastero di Porta Pia.

Il decreto in questione è quello che riguarda l'omologazione degli autovelox, che potrebbe avere delle ripercussioni sui ricorsi presentati da molti automobilisti, multati da autovelox non omologati. Da luglio infatti dovrebbero scattare nuove regole per l'utilizzo degli strumenti: dovrebbero essere considerati "validi" tutti quelli dall'agosto del 2017. Una sorta di sanatoria che porrebbe fine alla gran parte dei ricorsi.

L'Asaps, Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale, aveva comunicato l'avvenuta notifica del decreto al sistema Tris dell'Unione Europea, dopo quello da poco pubblicato sull'alcolock. A luglio il decreto, secondo i programmi del ministero, dovrebbe essere operativo, mettendo fine a polemiche e ricorsi scaturiti dopo l'ordinanza 10505/2024 della Corte di Cassazione, la quale ha stabilito che non sono valide le multe per eccesso di velocità, se l'apparecchio di rilevazione non è "omologato", ma solo "approvato". La Cassazione dunque ha ritenuto illegittima la prassi seguita fino all'anno scorso.

"Finalmente si farà chiarezza, e finiranno i sistematici ricorsi che hanno criminalizzato ì misuratori di velocità e hanno fatto annullare le sanzioni per le velocità oltre i limiti, anche le velocità tra le più elevate", aveva detto il presidente Asaps Giordano Biserni.

Il decreto, ora sospeso fino a nuovi accertamenti, è composto da sette articoli e da un lungo allegato tecnico contenente caratteristiche, requisiti e procedure di omologazione, taratura e verifica di funzionalità dei dispositivi e sistemi per l'accertamento delle violazioni dei limiti massimi di velocità ai sensi dell'art.142 del Codice della Strada.

Al momento non è chiaro se il decreto in questione verrà modificato, riscritto oppure archiviato. Per ora resta l'incertezza normativa per gli automobilisti e la pioggia di ricorsi non si fermerà.

Le polemiche

"Il Mit ha reso noto di aver sospeso lo schema di decreto che regolamenta l'uso degli autovelox, già in fase di trasmissione a Bruxelles. Il ministro fleximan-Salvini, che aveva spostato totalmente la furia distruttiva di questi strumenti di moderazione della velocità, forse deve fare i conti con la realtà dell'ordinamento europeo", attacca in una nota Francesca Ghirra, capogruppo di Avs nella commissione Attività produttive della Camera.

La sospensione del decreto sugli autovelox, secondo il Codacons, "allunga l'agonia degli automobilisti e accresce ancora di più la confusione nel settore delle multe per violazione del Codice della strada".

"Dopo anni di attesa e di sentenze controverse che hanno di fatto bocciato gli autovelox approvati ma non omologati –  aggiunge l'associazione – si assiste ad un nuovo rinvio nella risoluzione di una questione che ha portato ad una raffica di ricorsi da parte degli automobilisti e generato grande confusione sulla certezza delle multe stradali. L'eccesso di velocità continua ad essere una delle prime cause di morti, feriti e incidenti sulle nostre strade, e a maggior ragione il decreto del ministero era fondamentale per mettere fine alle carenze normative che portano i Comuni ad usare apparecchi fuorilegge e i giudici di pace e i prefetti ad annullare le multe", sottolinea l'associazione di consumatori.

La conseguenza della sospensione, avverte quindi il Codacons, "sarà che gli enti locali continueranno ad usare apparecchi non omologati e gli automobilisti multati ad impugnare le sanzioni elevate dagli autovelox".

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