Autonomia, Zaia contro il ricorso della Sardegna: “Danneggia il Veneto, ci opporremo alla Consulta”
La Sardegna ha impugnato il ddl Calderoli, la legge che scandisce la riforma dell'Autonomia differenziata, davanti alla Corte costituzionale. E anche la Regione Toscana ha poi annunciato che presenterà ricorso. All'inizio di agosto la Puglia aveva fatto lo stesso, spiegando che si trattasse di un'iniziativa da sommare a quelle referendarie, per cui prosegue la raccolta firme. A commentare questo susseguirsi di ricorsi è arrivato il governatore della Regione Veneto, Luca Zaia, tra i principali sostenitori della riforma dell'Autonomia.
In particolare sulla Sardegna, Regione a statuto speciale, ha detto: "Noi rispettiamo i ricorsi, siamo vicino al popolo sardo, mi sono sempre battuto perché le autonomie delle due province autonome di Trento e Bolzano e delle Regioni a statuto speciale siano difese, perché è un presidio di libertà".
Per poi annunciare che davanti alla Consulta si opporrà al ricorso della Sardegna: "Il Veneto pensa di essere assolutamente danneggiato dal fatto che qualcuno faccia ricorso contro una legge che permetterebbe a noi di avviare un progetto di Autonomia. E quindi ci presenteremo in Corte Costituzionale ad opporci al ricorso della Sardegna".
La presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, da parte sua ha commentato, in merito al progetto dell'Autonomia: "Quello che veramente non funziona è che le Regioni del Nord sono Regioni che sono state infrastrutturate negli ultimi decenni con i soldi di tutti i cittadini italiani. Sono diventate Regioni ricche, sono diventate Regioni trainanti con l'aiuto di tutti, con i soldi dello Stato. Pensare adesso semplicemente di basarsi sulla spesa storica e quindi di consentire a queste Regioni che hanno avuto di più di spendere di più anche sulla base di quello che possono trattenere è una cosa ingiusta".
Sull'Autonomia differenziata oggi è intervenuto anche il vicepremier Antonio Tajani, segretario di Forza Italia: "L'Autonomia differenziata noi l'abbiamo votata. Però vogliamo, visto che ci sono 60 milioni di cittadini italiani, che tutti i cittadini Italiani abbiano gli stessi diritti e vengano trattati nella stessa maniera. Per questo ho espresso qualche preoccupazione, non polemica, su materie che riguardano non tanto i Lep ma le questioni di mia competenza come il commercio estero. Non ci possono essere 15 politiche diverse di commercio internazionale", ha detto al margine del Meeting di Rimini.