Autonomia, il Veneto ha chiesto al governo le prime 9 materie non legate ai Lep: l’annuncio di Zaia
La Regione Veneto è pronta a riaprire il tavolo di trattative con il governo centrale per l'Autonomia differenziata, in particolare per richiedere subito le nove materie che non sono subordinate ai Lep – i livelli essenziali delle prestazioni che devono ancora essere definiti da Roma – e poi, quando questi standard saranno messi nero su bianco, anche tutte le altre. "Firmiamo oggi la riapertura del tavolo di trattativa nazionale sull'Autonomia. Ripartiamo da dove ci eravamo fermati. Possiamo riattivare da subito le trattative sulle nove materie non sottoposte a Lep, tra 24 mesi sulle altre 14", ha annunciato il governatore Luca Zaia parlando del ddl Calderoli.
Insomma, la nota ufficiale attraverso la quale la Regione chiede di riprendere il percorso per l'Autonomia è stata inviata. Il presidente della Regione ha spiegato di avere un dossier pronto per ogni materia, da sottoporre anche al tavolo della consulta regionale: "Faremo tutti i passaggi che dovremo fare. Ma i dossier sono già pronti, sono nove dossier da discutere sentendo anche le idee della nostra controparte perché gli accordi si fanno in due". Le materie che, secondo quanto stabilito dal testo del disegno di legge, possono essere richieste immediatamente (e sono state richieste da Venezia) sono:
- Organizzazione della giustizia di pace;
- Rapporti internazionali e con l'Ue della Regione;
- Commercio con l'estero;
- Professioni;
- Protezione civile;
- Previdenza complementare e integrativa;
- Coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario;
- Casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale;
- Enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale.
Nella lettera indirizzata alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, Zaia ha anche chiesto di "aggiungere, per una prima indagine dei più complessi profili di attribuzione" anche le materie subordinate ai "Lep", già oggetto della pre-intesa del 2018. Queste sono:
- Politiche del lavoro;
- Istruzione;
- Salute;
- Tutela dell'ambiente e dell'ecosistema.
Il governatore ha poi proseguito specificando che un accordo sia "ipotizzabile entro fine anno". Sul referendum che le opposizioni hanno invocato per bloccare il disegno di legge, Zaia ha precisato: "Sento parlare di referendum contro l'Autonomia. È un diritto democratico, ma bisogna vedere se quello che si chiede è costituzionale. Noi veneti quel che dovevamo fare lo abbiamo fatto. È la riforma più grande della storia, e lo è grazie alla pressione del nostro referendum. Davanti al nostro referendum, alla Costituzione e a una sentenza della Consulta, davanti a una legge del Parlamento che ha avuto una discussione ampia, alla firma del Capo dello Stato, immagino che i giudici costituzionali guarderanno in controluce da tutte le parti la richiesta di referendum abrogativo".
Poi la proposta – in replica alle opposizioni, secondo cui la riforma spaccherà il Paese, lasciando indietro il Mezzogiorno: "Noi saremo disposti a gemellarci subito con una Regione del Sud, e a testare assieme questa Autonomia, perché veramente la sfida è questa. Facciamo in modo che se ne vadano le diseguaglianze. Con l'Autonomia si riducono le catene decisionali e si guadagna un po' di più, e questo si chiama efficienza. Ma nessuno deve restare indietro. Ritengo che questo Paese ha una grande opportunità. Dopodiché sono anche convinto di una cosa, spero che una Regione del Sud si decida".