Auto blu, alla Camera una legge per limitarle: chi abusa rischia fino a 3 anni di carcere
Era il marzo del 2014 quando il presidente del Consiglio ha annunciato in conferenza stampa al termine del Cdm la vendita delle prime cento auto blu tramite asta online. "Venghino, signori, venghino", aveva detto il premier scimmiottando un venditore ambulante, chiarendo che le vetture "sono oltre 1500" e comunicando tramite il commissario per la spending review, Carlo Cottarelli, l'intenzione di lasciare una vettura "solo per i ministri e per il presidente del Consiglio" e "un massimo di cinque per dicastero". Nonostante gli annunci, però, la vendita si è rivelata un mezzo flop e sostanzialmente tutto è rimasto come prima. Senza contare che – secondo i dati in possesso dell'Espresso – in tutta Italia al momento dell'annuncio della vendita da parte di Renzi si contavano circa 57mila auto blu, mentre all'asta ne erano state messe circa cento, ossia lo 0,17% del totale.
I numeri comunque sono calati, con una riduzione di circa un terzo dallo scorso anno del parco autoblu. Anche se è difficile avere una stima completa, visto che dall'ultimo censimento pubblicato sul sito della Funzione pubblica risulta che 5.334 Comuni su 8.048 non hanno risposto. A due anni di distanza dall'asta su Ebay arriva alla Camera un nuovo provvedimento, che prevede una stretta sul numero e sull'utilizzo delle auto di servizio o rappresentanza.
Il disegno, su proposta del deputato del Movimento 5 stelle Giorgio Sorial prevede una proroga fino al 31 dicembre 2017 del divieto per le amministrazioni pubbliche di acquistare autovetture o di prenderle in leasing e pene per l'abuso dell'utilizzo delle auto blu, per cui si rischia da sei mesi a tre anni di reclusione per peculato. La previsione varrà solo per le vetture a uso "non esclusivo". Sostanzialmente, prendere l'auto blu per andare in ufficio o tornare a casa non sarà più possibile, tranne che per quelle cariche che la possiedono in servizio per uso esclusivo, come ad esempio i ministri o il presidente del Consiglio.
Nel testo di Sorial sono previste anche sanzioni per le amministrazioni che si sottraggono al "censimento" delle auto blu effettuato dal governo e l'obbligo per la Motorizzazione civile di verificare ogni sei mesi i dati forniti da regioni e comuni e inviarli al dipartimento della Funzione pubblica. Per Emanuele Fiano, capogruppo del Partito Democratico nella prima Commissione parlamentare Affari costituzionali e firmatario della proposta, "abbiamo raggiunto un buon risultato che sta già nel solco tracciato dal governo. Con questa sanzione penale mostriamo il pugno di ferro contro chi usa le auto di servizio non per lavoro. Infatti chi utilizzerà l’automobile di rappresentanza per scopi privati compie il reato di peculato d’uso, punibile, secondo il codice penale, con il carcere da un minimo di sei mesi fino a tre anni".