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Dal Cdm ok all’aumento delle sigarette: fino a 40 cent in più a pacchetto

Il Consiglio dei Ministri ha dato l’ok al decreto che riordina le accise sulle “bionde”. Atteso un gettito di 200 milioni in più dall’anno prossimo.
A cura di B. C.
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Brutta sorpresa per i fumatori italiani. Dal Consiglio dei Ministri è arrivato il via libera che al decreto che riordina le accise sulle ‘bionde’. La nuova misura dispone un onere fiscale minimo di 170 euro il chilogrammo a partire dal 2015. Quindi per chi fuma le sigarette di "fascia bassa", quelle ora meno costose. Il riordino delle accise che, nei calcoli del Governo, dovrebbe portare un maggior gettito l'anno prossimo di circa 200 milioni. L’esecutivo avrebbe acconsentito alle condizioni dettate dalle commissioni Finanze di Camera e Senato, accettando di portare al 50% lo sconto per le sigarette elettroniche e i nuovi prodotti da inalazione senza combustione.  Le nuove accise, operative dal 2015, potrebbero tradursi ovviamente in una maggiore spesa per i fumatori, se i produttori (come è probabile almeno per i prodotti di fascia bassa), sceglieranno di riversare l’aumento sui consumatori.  “Si tratta di un provvedimento equilibrato – commenta il sottosegretario Pier Paolo Baretta – che consente di gestire al meglio l’intera gamma dei prodotti che nel frattempo si sono affacciati sul mercato”.

Fino a 40 cent in più a pacchetto

Va detto che la tassazione sulle sigarette è già importante: ora sfiora il 60%, ma a parte l'IVA che è fissa al 22%, ci sono due componenti fiscali che gravano sul costo del fumo, un'accisa fissa al 7,5% e una ad valorem proporzionale al prezzo. Con la crisi dei consumi i prezzi si sono abbassati e per via di questa doppia componente sono scese anche le entrate fiscali (600 milioni di euro in meno nel 2013), da qui l'idea di cambiare il sistema di calcolo che potrebbe tradursi fino a 40 centesimi in più a pacchetto.

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