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Manovra economica 2023

Aumento pensioni minime a 600 euro, chi riguarda e quando arriva

Il governo ha deciso di ritoccare verso l’alto le pensioni minime nella manovra economica: non si scenderà sotto i 600 euro, ma l’aumento non riguarderà tutti.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Le pensioni minime aumenteranno, ma non per tutti. Il governo ha annunciato ieri sera le ultime novità inserite nella manovra economica, dopo venti giorni di trattativa – un po' con l'Unione europea, un po' internamente alla maggioranza – è arrivato sul tavolo della commissione Bilancio della Camera un pacchetto di emendamenti. Tantissime le novità: è saltata la norma sul Pos, il reddito di cittadinanza è stato tagliato ulteriormente e ci sono novità anche sulle pensioni. Non su Opzione donna, su cui il governo vorrebbe tirare dritto con la nuova formula che – di fatto – riduce drasticamente la platea, ma sui trattamenti minimi.

Da settimane Forza Italia insisteva sull'aumento delle pensioni minime, non a caso: è stata una delle grandi promesse – forse la più impattante mediaticamente – che Berlusconi ha fatto durante la campagna elettorale. Non era la prima volta, certo. Ma la linea forzista è stata chiara nell'ultimo mese: bisogna portare a casa un risultato sulle pensioni minime. Così, dopo una lunga trattativa, tra gli emendamenti presentati dal governo è spuntata anche la rivalutazione a seicento euro per i trattamenti minimi. Ma non per tutti: la novità riguarderà – a partire, realisticamente, dal 2023 – tutti gli over 75.

Perciò i pensionati che percepiscono il trattamento minimo e hanno più di 75 anni di età riceveranno il ritocco verso l'alto, senza alcun limite di reddito. Nei giorni scorsi, infatti, si era parlato di condizionare l'aumento all'Isee. Tutti gli ultrasettantacinquenni riceveranno almeno 600 euro di pensione a partire dal 2023. L'emendamento ora deve essere approvato dalla commissione, poi il testo passerà in Aula. Mancano dieci giorni alla scadenza dei tempi per approvare la manovra e il percorso sembra sempre più una corsa contro il tempo. Il governo deve farcela per evitare l'esercizio provvisorio, che sarebbe un pessimo messaggio da inviare a Bruxelles. Dopo il passo indietro sul Pos.

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