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Aumento Iva: si va verso un altro rinvio

Mentre continua il pressing politico per cancellare l’aumento dell’Iva, il ministro Saccomanni pensa all’ennesimo rinvio: serve almeno un miliardo di euro.
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Ad una settimana dall'aumento dell'Iva, che scatterà il primo luglio, le posizioni restano ancora cristallizzate: da una parte il centrodestra continua a chiedere una cancellazione, dall'altra il Governo (e buona parte della componente di centrosinistra) continua a predicare cautela e richiama alla necessità di individuare le risorse con le quali colmare i mancati introiti. Il più cauto è proprio il ministro Saccomanni, che per ora fa sapere di essere al lavoro su una serie di "opzioni che permetteranno una decisione collegiale"; mentre il Presidente del Consiglio Letta solo poche ore fa, intervistato da Lucia Annunziata, ha fatto capire di non gradire il pressing pidiellino sulla questione, ricordando che l'aumento di cui si discute fu impostato proprio quando a Palazzo Chigi siedeva Silvio Berlusconi.

Il punto, in effetti, è che si tratta di una questione eminentemente politica, con il centrodestra che preme per portare a casa un risultato immediato dopo il tracollo delle amministrative. Tecnicamente infatti il ritornello che ripetono da settimane a via XX settembre è sempre lo stesso: non c'è la copertura finanziaria per una misura del genere, non ci sono (almeno per il momento) possibilità di reperire 6 miliardi di euro per colmare il mancato gettito del prossimo semestre e del 2014. Certo, c'è sempre la possibilità di una ulteriore sforbiciata alla spesa pubblica, con una nuova spending review che consenta di eliminare gli sprechi della macchina amministrativa, ma è opinione condivisa che si tratti di procedimenti complessi e necessariamente lunghi. Da impostare necessariamente con modi e tempi diversi, non con una deadline così imminente.

Per questo Saccomanni pensa seriamente ad un nuovo rinvio, di tre mesi stavolta. In tal senso, circola da qualche ora più di una indiscrezione: il Governo avrebbe trovato il miliardo di euro necessario tramite il solito giro di vite sulla spesa pubblica (e senza prevedere rincari su alcolici e tabacchi, come pure si era ipotizzato) e avrebbe più tempo per lavorare ad un provvedimento articolato (sul modello Imu, per capirci). In tempi di vacche magre, tocca accontentarsi.

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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