Aumento dell’Iva ritardato a dicembre? “Plausibile”
Dopo l'Imu, lo slittamento potrebbe interessare anche l'Iva. L'imposta sul valore aggiunto, come noto, dovrebbe alzare l'aliquota dal 21 al 22% a partire da luglio, nello sforzo perenne di adeguarsi alle esigenze del fiscal compact. Il gettito di questo aumento, per i restanti sei mesi del 2013, sarebbe di circa due miliardi di euro, che salirebbero a quattro (ma è ragionevole ipotizzare un adeguamento al ribasso dei consumi) per il 2014. La paura che questa manovra possa avere effetti depressivi, e soprattutto l'esigenza di accordare le diverse parti politiche, sta tuttavia ritardo la decisione. La possibilità che l'aumento dell'Iva slitti a dicembre è ritenuta "plausibile" dal ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, che a margine dell'inaugurazione della nuova stazione ferroviaria per l'alta velocità a Bologna, ha affermato che la priorità del governo è quella di non aumentare l'imposta sul valore aggiunto. "E' un governo che si misura sui fatti – ha affermato Lupi – Speriamo di dare un segnale immediatamente positivo", tra cui anche decisioni che possano "accelerare il piu' possibile la realizzazione di opere grandi e piccole".
Il ministro dell'economia Fabrizio Saccomanni, durante un intervento al Consiglio per le relazioni Italia-Usa, ha invece segnalato l'urgenza di ridurre "le tasse sulle aziende e sul lavoro cercando di trovare finanziamenti e tagliando le spese, riducendo sussidi e togliendo incentivi creati in modo troppo generoso in passato". Per l'ex direttore di Bankitalia è necessario inoltre "consolidare le imprese italiane: ce ne sono troppe di piccole, poco capitalizzate, che non saranno in grado di competere in un mercato internazionale anche se ci fossero le condizioni di credito facilmente ottenibile come nel 2007".