Aumento dei contagi, spuntano nuovi focolai: in arrivo ordinanze restrittive in Toscana e Veneto
Sono 235 i nuovi contagi registrati in Italia nelle ultime 24 ore, un dato che risente dell’emersione di una serie di focolai in più zone del Paese. Focolai che molto spesso riguardano persone straniere o, comunque, provenienti dall’estero e che non rispettano l’obbligo di quarantena. A preoccupare nelle ultime ore sono soprattutto l’Emilia-Romagna e la Toscana, ma anche il Lazio, dove si sono registrati alcuni nuovi focolai. Ad esempio c’è la situazione di un’azienda agricola a nord di Ravenna, dove si registrano 13 braccianti originari del Bangladesh positivi anche se asintomatici: vivono tutti nella stessa casa ed erano atterrati a Fiumicino negli scorsi giorni.
Le Regioni provano quindi a correre ai ripari con ordinanze e allerte diramate alle Asl, con l’obiettivo di obbligare chi arriva dall’estero a sottoporsi all’isolamento. L’ultimo provvedimento è stato annunciato dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, dopo che nelle ultime due settimane sono stati registrati casi riguardanti tre cluster familiari: si tratta di 18 persone, “che rappresentano più del 40% dei nuovi casi”. Contagi che sembrano dovuti anche in questi casi a un sovraffollamento nelle abitazioni.
L’ordinanza della Regione Toscana
Rossi vuole chiedere ai sindaci, con la sua ordinanza, di prendere provvedimenti per eliminare situazioni di sovraffollamento con l’utilizzo dell’albergo sanitario: “Quando si riscontrano casi di contagi all’interno di comunità di immigrati deve essere predisposta una adeguata iniziativa al fine di accrescere il numero dei test all’interno di quella determinata comunità e quindi tenere maggiormente sotto controllo la situazione per tracciare e trattare eventuali casi”. Inoltre, il problema segnalato è che la comunicazione sull’obbligo di notificare la presenza a chi arriva da alcuni Paesi “sarebbe rara o assente”, il che “renderebbe difficile tracciare i rientri”. Altro punto su cui vuole intervenire l’ordinanza.
Il provvedimento dispone che i dipartimenti delle aziende sanitarie effettuino, “per ogni nuovo caso positivo, una valutazione puntuale dell’ambiente domiciliare per l’isolamento domiciliare del caso positivo e, in caso di sovraffollamento o di situazione logistica sfavorevole che non permetta una gestione in sicurezza di tale provvedimento, e di contestuale rifiuto all’isolamento volontario in albergo sanitario, di proporre al sindaco, in qualità di Autorità Sanitaria Locale, l’emissione di un’ordinanza contingibile e urgente a tutela della salute pubblica che prescriva l’isolamento in albergo sanitario”. Attività che andrebbe di pari passo con l’aumento dei tamponi e dei test sierologici.
L’ordinanza di Zaia in Veneto
Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, aveva chiesto nelle scorse ore al governo di intervenire per obbligare le persone positive a porsi in isolamento. Anche con il ricovero coatto e con il carcere, nel caso in cui non venga rispettata la quarantena. L’ordinanza di Zaia, attesa per il 6 luglio, dovrebbe ribadire e rafforzare quanto già previsto a livello nazionale, ovvero il principio dell’arresto da 3 a 18 mesi e l’ammenda da 500 a 5.000 euro per chi viola il divieto di allontanarsi dalla propria abitazione nel caso in cui il soggetto in questione sia risultato positivo e sia quindi sottoposto alla quarantena.