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Aumento bollette, Besseghini (Arera) a Fanpage: “È la nuova normalità, bisogna contenere i consumi”

In seguito all’aggiornamento delle tariffe sulle bollette elettriche, che aumenteranno del 18,6%, il presidente di Arera Stefano Besseghini ha invitato le famiglie a prestare attenzione ai consumi e non guardare al passato, ma di pensare a una “nuova normalità”.
A cura di Andrea Miniutti
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Nei prossimi tre mesi le bollette elettriche saranno più care del 18,6%: questo è quello che emerge dall'ultimo aggiornamento delle tariffe di Arera ha presentato. L'aumento era già stato annunciato nei giorni precedenti, con Stefano Besseghini – presidente dell'Autorià – che durante l'Italian Energy Summit aveva detto che ci sarebbe stato "qualche sussulto" dovuto all'andamento dei mercati. Il 3 ottobre saranno aggiornate le tariffe anche del gas: abbiamo quindi chiesto al presidente Besseghini di aiutare gli italiani a capire cosa dovranno aspettarsi.

Era previsto un aumento delle bollette elettriche per le famiglie ancora in tutela, ma come mai è stato così significativo?

Gli aumenti sono dovuti principalmente alle quotazioni delle materie prime nei mercati all’ingrosso che continuano a subire oscillazioni rilevanti, sebbene in misura inferiore rispetto all’anno scorso. Nel trimestre ottobre-dicembre 2022 l’aumento era stato del 59%, portando il costo del kWh per la famiglia tipo a 66 centesimi, contro i 28 centesimi di oggi, cioè -57%. Non dobbiamo dimenticare, poi, che il costo del gas all’ingrosso, principale fonte di produzione dell’energia elettrica in Italia, ne condiziona il prezzo ed è soggetto a una stagionalità legata all’aumento dei consumi: storicamente nei mesi più freddi e con minore luce naturale, quando i riscaldamenti sono accesi o si accendono di più le luci e si “brucia” più gas, i prezzi salgono. In vista della stagione invernale dico che occorre prestare molta attenzione al contenimento dei consumi.

Per quanto riguarda il gas, invece, cosa dobbiamo aspettarci?

L’aggiornamento delle bollette gas per le famiglie e i condomini ancora in tutela arriva tra pochi giorni. A differenza dell’aggiornamento per l’energia elettrica, che viene fatto trimestralmente sui tre mesi successivi, quello del gas viene comunicata a posteriori sulle quotazioni effettive registrate nel mese. E visto l’andamento del mercato all’ingrosso, che già ad agosto ha visto risalire la curva dei prezzi, è probabile che anche per il mese di settembre ci sarà un aumento. In vista dei mesi invernali, il Governo ha prorogato alcune misure per alleviare l’impatto delle bollette sui consumatori, confermando l’azzeramento degli oneri generali sul gas e la riduzione Iva al 5%, misura quest’ultima estesa anche al teleriscaldamento.

Anche per l’energia elettrica sono previsti aiuti?

Sì, con l’ultimo decreto approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 25 settembre e venuto meno quel meccanismo di rafforzamento dei bonus applicato negli ultimi due anni, il Governo ha deciso di introdurre solo per l’ultimo trimestre 2023 un contributo straordinario crescente con il numero dei componenti familiari, che arriverà in automatico a chi già riceve il bonus elettrico, cioè le famiglie con livello Isee fino a 15.000 euro (30.000 euro per le famiglie numerose). La misura vale 300 milioni di euro. Tra l’altro, è stato previsto che Arera aggiorni i bonus sociali base, sia per l’elettricità sia per il gas, al fine di garantire risparmi pari a circa il 30% nel primo caso e il 15% nel secondo.

Le bollette di quest'anno sono state quasi il 40% meno care dell'anno scorso: quando torneremo alla normalità dei prezzi?

Negli ultimi anni abbiamo assistito a una vera e propria altalena dei prezzi come conseguenza dell’epidemia di Covid e della ripresa economica, prima, e del conflitto Russo-Ucraino, poi. Gli effetti della guerra, come abbiamo visto, non si sono ancora esauriti ed è difficile parlare di “normalità” parametrandoci al periodo pre-Covid. Queste crisi, infatti, hanno portato alla realizzazione di interventi importanti per rafforzare la sicurezza energetica del Paese: pensiamo al potenziamento degli stoccaggi o alla diversificazione delle rotte di approvvigionamento del gas per svincolarci dalle forniture russe, compreso l’avvio di nuovi terminali di rigassificazione. Si tratta di cambiamenti epocali per il mercato dell’energia che, oggi, è molto più interconnesso a livello globale grazie al contributo del Gnl, il gas che viene trasportato liquido per poi essere rigassificato e immesso nella rete. Inevitabilmente, quindi, i prezzi saranno sempre più condizionati da quello che avviene sulle rotte internazionali delle metaniere. Mi chiarisco con un esempio: questa estate gli scioperi in Australia dei lavoratori di due grandi compagnie del settore del Gnl hanno causato una diminuzione dell’offerta facendo salire i prezzi del gas in tutta Europa in un mese in cui, solitamente, sono più bassi. Il che fa capire come il quadro di riferimento oggi è molto cambiato rispetto a cinque anni fa e credo che più che continuare a guardare al passato dovremmo capire quale sarà la “nuova normalità” che ci attende in futuro.

Con la fine del 2023 scatta la fine dei servizi di tutela luce e gas per le famiglie italiane: quanto cambieranno le bollette da gennaio?

Parlare di “fine tutela” in una situazione di aumento dei prezzi crea sempre un po’ di allarme per cui è importante ricordare che ci si riferisce alle condizioni di prezzo che Arera aggiorna periodicamente e che riguardano ormai la minoranza della popolazione, circa un terzo. La fine dei servizi di tutela non significa la fine della tutela per i consumatori, perché Arera continua a regolare e controllare tutti gli altri aspetti della fornitura, e non ci sarà alcuna interruzione delle forniture qualsiasi sia la scelta o la non scelta del consumatore. Il cambiamento riguarderà i prezzi delle forniture che si formeranno sul mercato libero, come per altro viene in altri servizi, pensiamo alla telefonia o alle assicurazioni. Per chi a gennaio non avesse ancora scelto un contratto per il gas nel mercato libero, mi riferisco a famiglie e condomìni, la fornitura resterà comunque attiva e il soggetto che la eroga sarà lo stesso con cui avevano il contratto in tutela.  Cambieranno, però, le condizioni economiche, in altre parole il prezzo, e contrattuali, che saranno simili a quelle delle offerte standard cosiddette "placet" di gas naturale a prezzo variabile oggi già esistenti.

E per l'energia elettrica?

L’Autorità ha già definito il meccanismo di “tutele graduali” che, come avvenuto negli ultimi anni per le piccole e microimprese, accompagnerà le famiglie italiane nella transizione garantendo la continuità della fornitura. Questo servizio entrerà a pieno regime nel mese di aprile 2024, dopo di allora chi non avrà ancora scelto un contratto nel mercato libero verrà assegnato a un venditore che ha vinto le aste che stiamo per bandire. Diverso il discorso per i “clienti vulnerabili” e cioè persone anziane, invalide, in condizioni economiche disagiate, che rientreranno in regimi diversi: per il gas sarà il “servizio di tutela della vulnerabilità” mentre per l’energia elettrica rimarrà attiva la Maggior Tutela anche dopo aprile 2024. Il consiglio resta sempre quello di informarsi sul nostro sito e di cominciare a confrontare le offerte sul nostro comparatore, l’unico pubblico e indipendente, dove trovare ogni offerta presente sul mercato e capire se fa al caso nostro.

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