Aumentano ricoveri e terapie intensive: quali Regioni rischiano la zona gialla e quando
Per il momento tutta l’Italia è in zona bianca. E per questa settimana, successiva al Ferragosto, nulla cambierà. Dalla prossima, invece, potrebbe arrivare la prima zona gialla dopo mesi, anche se si tratta di un’ipotesi tutt’altro che certa. Per capire quali Regioni rischiano di finire in zona gialle e tra quante settimane possiamo analizzare gli ultimi dati forniti da Agenas (aggiornati al 15 agosto) sull’incidenza dei contagi settimanali e sui ricoveri nei reparti medici e di terapia intensiva. Per perdere la zona bianca e passare in zona gialla sono tre i valori da tenere d’occhio: si va incontro a maggiori restrizioni se l’incidenza settimanale è superiore ai 50 casi ogni 100mila abitanti, se i ricoveri in area medica sono superiori (e non pari) al 15% e quelli in terapia intensiva sono superiori (e non pari) al 10%. A determinare il passaggio di fascia sono i dati che fanno riferimento al giovedì per quanto riguarda l’incidenza dei casi e al martedì per i ricoveri e le terapie intensive. Attualmente in Italia l’incidenza settimanale si attesta a 74 a livello nazionale, mentre l’occupazione dei posti letto è al 4% in terapia intensiva e al 6% in area non critica.
Quali Regioni rischiano la zona gialla per l’incidenza
Il primo parametro è quello dell’incidenza dei contagi: sopra i 50 casi settimanali ogni 100mila abitanti il rischio di perdere la zona bianca si concretizza. Al momento quasi tutte le Regioni hanno valori superiori a questa soglia. Ecco il dato Regione per Regione:
- Abruzzo 51
- Basilicata 66
- Calabria 81
- Campania 63
- Emilia-Romagna 93
- Friuli-Venezia Giulia 51
- Lazio 70
- Liguria 69
- Lombardia 38
- Marche 75
- Molise 24
- Bolzano 53
- Trento 50
- Piemonte 39
- Puglia 49
- Sardegna 148
- Sicilia 140
- Toscana 132
- Umbria 99
- Valle d’Aosta 44
- Veneto 84
Ad oggi sono sicure di restare in zona bianca grazie all’incidenza inferiore ai 50 solamente Lombardia, Molise, Piemonte, Puglia (che è però in bilico) e Valle d’Aosta.
Le Regioni più a rischio: zona gialla per Sicilia e Sardegna?
In caso di incidenza superiore ai 50 casi settimanali ogni 100mila abitanti i parametri da considerare sono quelli sui ricoveri. La Regione più a rischio è sicuramente la Sicilia, che potrebbe diventare zona gialla già dalla prossima settimana. Al momento, oltre all’incidenza a 140, preoccupano i ricoveri: siamo (dati del 15 agosto) al 9% in terapia intensiva e al 15% in area medica. Di fatto vuol dire che se fino a martedì dovessero leggermente incrementare i ricoveri, con un 2% in più in intensiva e l’1% in area medica, la Sicilia andrebbe in zona gialla già dal 23 agosto. Considerando l’attuale trend è plausibile il passaggio, ma non è scontato: la Sicilia resta quindi in bilico, con numeri che potrebbero consentire un’altra settimana in zona bianca. L’altra Regione da tenere d’occhio è la Sardegna, i cui numeri sono leggermente migliori, nonostante un’incidenza a 148: i ricoveri in terapia intensiva sono al 10% (valore soglia), mentre quelli ordinari all’8%. Questi dati dovrebbero garantire la zona bianca sicuramente per un’altra settimana, se non di più. Non preoccupano, ad oggi, i valori delle altre Regioni ritenute a maggior rischio: il Lazio si attesta al 7% per entrambi i parametri, ma con un’incidenza meno alta (70) e un trend non preoccupante. In Calabria sale l’incidenza (81), ma le terapie intensive sono occupate ancora solo al 4%, con un 13% di ricoveri in area medica. Sia per Lazio che per Calabria, quindi, non si profila una zona gialla nell’immediato.
I ricoveri Regione per Regione
Le altre Regioni i cui valori sono da tenere d’occhio sono l’Emilia-Romagna (occupazione al 5% sia in area medica che in rianimazione), la Liguria (6% intensive e 4% ricoveri non gravi) e la Toscana (6% per entrambi). Vediamo i valori Regione per Regione, con la prima cifra sulle terapie intensive e la seconda sui ricoveri in area medica:
- Abruzzo 3% – 4%
- Basilicata 2% – 9%
- Calabria 4% – 13%
- Campania 3% – 8%
- Emilia-Romagna 5% – 5%
- Friuli-Venezia Giulia 3% – 2%
- Lazio 7% – 7%
- Liguria 6% – 4%
- Lombardia 3% – 5%
- Marche 3% – 4%
- Molise 3% – 5%
- Bolzano 1% – 5%
- Trento 1% – 4%
- Piemonte 1% – 2%
- Puglia 5% – 5%
- Sardegna 10% – 8%
- Sicilia 9% – 15%
- Toscana 6% – 6%
- Umbria 2% – 5%
- Valle d’Aosta 0% – 5%
- Veneto 3% – 2%