Aumenta il prezzo del Rc Auto, dove costa di più fare l’assicurazione per la macchina
È salito ancora il prezzo del Rc Auto: a novembre 2023 c'è stato un aumento del 7,8% rispetto a un anno prima, in linea con quello di ottobre, che era stato del 7,9%. In generale, dall'inizio dell'anno è stata quasi costante la salita delle tariffe. Il prezzo medio per la polizza assicurativa contro i danni stradali è salito di circa 31 euro, arrivando a 391 euro in media nazionale. Anche se, va detto, si tratta ancora di tariffe più basse di quelle del periodo pre-Covid, dato che a novembre 2019 il prezzo era a 403 euro.
È aumentato anche il cosiddetto differenziale di premio, che è la quantità di denaro che la persona assicurata è tenuta a pagare: la differenza tra Napoli e Aosta è salita a 248 euro, il 3,1% in più rispetto all'anno precedente. I dati sono ricavati dall'Ivass, l'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, che li ha diffusi con un comunicato.
Ci sono, come detto, fortissime differenze nel premio medio di un'assicurazione Rc Auto tra le varie province italiane. La provincia in cui il premio è più basso è Enna, con 275 euro. Seguono Oristano con 292 euro, Potenza con 297 euro e Pordenone con 310 euro. Poi ancora Aosta (312 euro), Biella (312 euro) e Gorizia (312 euro).
All'altra estremità della classifica, a Napoli il premio dell'assicurazione in media è di 560 euro. A Prato è di 559 euro, a Caserta di 501 euro. Le tariffe si abbassano poi leggermente scorrendo l'elenco: Pistoia con 487 euro, Firenze con 474 euro, Massa-Carrara con 472 euro e Lucca con 453 euro.
È possibile anche scoprire dove sono cambiati di più i prezzi rispetto a un anno fa. A Imperia c'è stato un +12%, il valore più alto in tutta Italia. Ci sono poi Terni, Lodi e Vercelli con un +11%. In tutte queste province, comunque, il prezzo finale è sotto la media nazionale. Non si può dire lo stesso per Roma e Torino, che con un aumento del 10% hanno superato la soglia dei 400 euro di premio. Al contrario, i rincari sono stati limitati ad Ascoli Piceno (4,6%), Rieti e Latina (4,8%).
Le associazioni dei consumatori hanno protestato: sono "incrementi del tutto ingiustificati che non rispondono né a un aumento dei costi in capo alle imprese assicuratrici, né a un aumento dell'incidentalità", secondo Assoutenti. Si tratterebbe invece delle "troppe anomalie del comparto assicurativo, dove le compagnie dettano legge imponendo ai propri clienti clausole che fanno salire i prezzi". Il Codacons invece ha parlato di una "stangata da un miliardo di euro soltanto per la categoria degli automobilisti, calcolando che in Italia circolano 43 milioni di veicoli assicurati di cui 32,5 sono autovetture". L'Unione nazionale dei consumatori ha definito l'aumento "astronomico, abnorme e ingiustificato".