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AstraZeneca, Sileri: “Subito scudo penale per medici e infermieri vaccinatori”

Il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri, parlando del caso AstraZeneca a Sky TG24, ospite di Timeline, ha detto che bisogna proteggere i sanitari da possibili incriminazioni: “Serve uno scudo penale il prima possibile in modo che si arrivi davvero a difendere i medici e gli infermieri vaccinatori”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Secondo il viceministro Pierpaolo Sileri quella di sospendere la somministrazione del vaccino anti-Covid di AstraZeneca "è stata una decisione che rientra nelle conseguenze della farmacovigilanza, che prevede che si vada a esplorare cosa è accaduto nei casi sospetti. Questo per verificare che, oltre a un nesso di temporalità tra dose ed  evento avverso, vi sia" eventualmente "anche un nesso di causa-effetto. Va fatto ogni volta che ci sono delle segnalazioni. È giusto quindi lo stop al vaccino ed esaminare in maniera attenta i casi. Occorre dirimere ogni dubbio per evitare che si crei una maggiore diffidenza che già, per problemi di comunicazione nei mesi passati, era cresciuta", ha detto a Sky TG24, intervenendo a Timeline.

Proprio ieri pomeriggio l'Aifa ha annunciato la sospensione dell'impiego del vaccino in via "del tutto precauzionale", in attesa di altre valutazioni da parte dell’Ema, attese per giovedì. Proprio questa mattina Emer Cooke, direttrice esecutiva dell'Agenzia, ha ribadito "i benefici del vaccino AstraZeneca sono di gran lunga superiori ai rischi", aggiungendo però che "il committee sulla sicurezza ora dovrà capire se siamo davanti a veri e propri effetti collaterali o delle semplici coincidenze". E intanto nel pomeriggio il ministro Roberto Speranza ha partecipato alla riunione informale dei ministri della Salute Ue, per parlare proprio delle misure di contrasto alla pandemia e dello stato della campagna vaccinale in attesa della decisione dell'Ema sul vaccino Astrazeneca.

Secondo Sileri comunque è necessario uno scudo penale per medici e infermieri vaccinatori, per non compromettere la campagna vaccinale: "Serve uno scudo penale il prima possibile in modo che si arrivi davvero a difendere i medici e gli infermieri vaccinatori. Io presentai a inizio legislatura un arbitrato per il contenzioso medico-legale per i medici, gli infermieri e per tutelare i cittadini nelle cause civili". Per la morte sospetta di Stefano Paternò, sottufficiale della Marina deceduto 15 ore dopo aver fatto il vaccino a Misterbianco (Catania), oltre all'amministratore delegato di Astra Zeneca Italia, Lorenzo Wittum, risultano indagati il medico e l'infermiere della Marina Militare che hanno somministrato la dose nella base di Augusta, e il medico del 118 che ha provato a rianimare il militare.

Quella di Sileri è una preoccupazione condivisa anche da Forza Italia, soprattutto dopo il caso del docente morto a Biella dopo la somministrazione di una dose del vaccino AstraZeneca, e l'apertura di un'inchiesta per omicidio colposo: "È dall'inizio dell'epidemia che, in qualità di responsabile Giustizia e Affari costituzionali di Forza Italia, mi batto per uno scudo che tuteli i medici, nella convinzione che si debba consentire a coloro che sono stati unanimemente riconosciuti come degli eroi di lavorare nelle migliori condizioni possibili. Oggi, come componente del governo, non posso che esprimere grande soddisfazione per il passo in questa direzione che sta facendo l'esecutivo", ha dichiarato in una nota il sottosegretario alla Giustizia Francesco Paolo Sisto.

"Abbiamo sempre sostenuto – ha proseguito – che per tutta la durata dell'emergenza pandemica la responsabilità penale dei medici e del personale sanitario a diretto contatto con il virus dovesse essere esclusa o quantomeno fortemente limitata. Sono certo che con l'Ordine dei medici e con le rappresentanze del personale sanitario sarà possibile istituire, in brevissimo tempo, un confronto utile per dare corpo a questa previsione".

Ma sulla sicurezza del vaccino Sileri non ha dubbi: "Mia madre – ha raccontato il viceministro – aveva appuntamento giovedì per il vaccino AstraZeneca nel Lazio. Mi ha chiesto se andare o meno, io ho detto certo. Poi c'è stata la sospensione, ma io le ho detto di confermare e di fare il vaccino perché è sicuro".

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