AstraZeneca e mix di vaccini, come si stanno muovendo le Regioni con le seconde dosi
L'Agenzia italiana del farmaco, Aifa, ha approvato la vaccinazione mista per gli under 60 che hanno già ricevuto la prima dose di vaccino AstraZeneca e devono effettuare il richiamo. Ma ci sono già dei casi di disdetta e dopo il dibattito che ha portato il governo a cambiare le regole per quanto riguarda le fasce di età, nonostante l'Ema continui a ribadire che il vaccino AstraZeneca sia sicuro per tutti, il rischio è che venga meno la fiducia nella campagna vaccinale. Non solo: c'è anche il pericolo che le Regioni tornino ad andare ognuna per conto proprio e in parte questo sta già accadendo. La Campania, ad esempio, ha sospeso le prime dosi di AstraZeneca per tutti, non solo per gli under 60, e ha fatto lo steso con il mix di vaccini accusando il governo di non essere chiaro nella comunicazione delle indicazioni.
La Regione Lombardia invece afferma che si seguiranno le indicazioni provenienti da Roma e le prime vaccinazioni eterologhe sono in programma per la seconda metà di giugno. Allo stesso tempo però si sottolinea come siano necessarie più dosi di vaccini a mRna, come Pfizer BioNTech o Moderna, per proseguire la campagna vaccinale come si era programmato. Il commissario straordinario per l'emergenza coronavirus, il generale Francesco Figliuolo ha messo in conto un rallentamento nel mese di giugno, ma è anche convinto che questo verrà assorbito tra luglio e agosto e che l'obiettivo dell'immunità di comunità entro settembre sarà comunque raggiunto.
Anche dal Lazio si ribadisce come senza più dosi di vaccini Pfizer o Moderna si rischi di andare a rilento sulla campagna vaccinale. E si chiede di permettere comunque la seconda dose con AstraZeneca anche sotto i 60 anni su base volontaria: "Fare il richiamo con AstraZeneca anche sotto i 60 anni deve essere permesso se c’è consenso informato e assistito", ha detto l'assessore alla Sanità, Alessio D'Amato. Anche la Puglia sembra andare in questa direzione, insistendo per applicare la facoltà di scelta.
E infine molte Regioni, tra cui il Veneto, hanno vietato anche la somministrazione del vaccino Johnson & Johnson agli under 60, nonostante per ora ci sia solo una raccomandazione del Comitato tecnico scientifico, ma non un divieto del governo. Contro il quale diversi presidenti di Regione, pur ribadendo la fiducia nella campagna vaccinale, puntano il dito per il caos delle ultime settimane.