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Assegno unico, quanti soldi ha versato l’Inps alle famiglie nei primi sette mesi del 2024

Nei primi sette mesi di quest’anno, l’Inps ha versato 11,5 miliardi di euro a più di 6 milioni di famiglie con figli. Lo ha reso noto l’Osservatorio Statistico sull’Assegno Unico Universale (Auu) nel suo ultimo aggiornamento sui numeri relativi alla misura di sostegno economico.
A cura di Giulia Casula
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Nei primi sette mesi di quest'anno, l'Inps ha versato 11,5 miliardi di euro a più di 6 milioni di famiglie con figli. Sono i numeri pubblicati oggi all'interno dell'aggiornamento dell'Osservatorio Statistico sull'Assegno Unico Universale (Auu), la misura di welfare erogata a tutti coloro che hanno figli a carico e ne fanno richiesta.

Nei primi sei mesi erano stati erogati 9,9 miliardi, saliti a 11,5 miliardi a luglio, destinati a 6,2 milioni di nuclei familiari e 9,8 milioni di figli. Queste cifre si aggiungono ai 18,2 miliardi dell'anno scorso e ai 13,2 miliardi di erogazioni del 2022.

Per quel che riguarda il mese di luglio, l'importo medio dell'Assegno unico per figlio è stato di 171 euro, con un minimo di 57 euro per chi non presenta l'Isee o supera la soglia massima di 45.574,96 euro e un massimo di 224 euro per coloro che rientrano nella fascia minima di reddito, ovvero inferiore a 17.090,61 euro.

L'Assegno unico, infatti, è un sostegno economico che varia a seconda dell'Isee del richiedente ed è riconosciuto a tutte le famiglie con figli a carico, anche maggiorenni, fino ai ventuno anni d'età, seppur a determinate condizioni: iscritti a un corso di laurea o un corso di formazione scolastica/professionale; tirocinanti o lavoratori con un reddito inferiore agli 8mila euro annui; disoccupati o in cerca di lavoro presso i centri per l'impiego; impegnati nel servizio civile. Nel caso di figli affetti da disabilità, non è previsto alcun limite di età.

Come potrebbe cambiare l'Auu nella prossima Manovra

Negli scorsi giorni sono circolate diverse indiscrezioni su come potrebbe cambiare l'Assegno unico nella prossima legge di Bilancio. Una delle ipotesi al vaglio del governo sarebbe quella di intervenire sulla misura prevedendo di escludere dai beneficiari coloro che non presentano l'Isee.

In sostanza, si tratterebbe di tenere fuori dai percettori dell'Auu i nuclei familiari ai quali oggi l'Inps eroga l'importo minimo, pari a 57 euro per figlio. Un intervento che ridurrebbe la platea degli aventi diritto e modificherebbe il carattere ‘universale' del sostegno.

Un altro correttivo allo studio dei tecnici del Mef, invece, riguarda il calcolo dell'Assegno unico ai fini dell'Isee. Per agevolare le famiglie più in difficoltà, l'esecutivo starebbe valutando di eliminare l'Auu dal aclcolo del reddito complessivo, al fine di consentire ai nuclei familiari più fragili e con molti figli di accedere ad agevolazioni altrimenti negate.

"Vogliamo dare un segnale sul fronte delle famiglie", ha ribadito anche oggi il viceministro all'Economia, Maurizio Leo che dal Transatlantico di Montecitorio ha confermato l'intenzione dell'esecutivo di "potenziare l'Assegno unico".

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