Assegno unico, nei primi sei mesi del 2024 l’Inps ha versato quasi 10 miliardi di euro alle famiglie
Nei primi sei mesi dell'anno l'Inps ha versato quasi dieci miliardi di euro a oltre sei milioni di famiglie con figli. Sono i dati dell'ultimo aggiornamento fatto dall'Osservatorio statistico sull'assegno unico universale, la misura che comprende tutti gli aiuti per i nuclei familiari con figli a carico. In una nota l'Istituto nazionale di previdenza sociale ha sottolineato che è stato raggiunto un nuovo record per la misura a sostegno delle famiglie: nei primi sei mesi del 2024, infatti, sono stati erogai in totale 9,9 miliardi di euro, destinati a 9,8 milioni di figli e 6,2 milioni di nuclei familiari.
"I quasi 10 miliardi di euro erogati nel primo semestre del 2024 segnano un nuovo record rispetto ai 18,2 miliardi del 2023 e ai 13,2 miliardi del 2022. In totale, ad oggi, sono stati destinati alle famiglie 41,3 miliardi", si legge nel comunicato, in cui si specifica che i dati riguarda anche i nuclei beneficiari percettori dell'ex reddito di cittadinanza.
L'Inps precisa anche che le date di pagamento per il secondo semestre del 2024 sono fissate nei giorni 16, 19 e 20 agosto.
Cos'è l'assegno unico universale e chi ne ha diritto
L'assegno unico universale è un sostegno economico per le famiglie con figli a carico, a cui hanno diritto i nuclei fino al 21esimo anno di età del figlio – in determinate condizioni – o senza limiti di età nel caso di figli disabili. Spetta a tutte le famiglie dove ci sono figli minorenni e per i nuovi nati si percepisce dal settimo mese di gravidanza, ma può essere percepito anche se il figlio è maggiorenne, fino ai 21 anni, a patto che:
- frequenti un corso di laurea o un corso di formazione scolastica/professionale;
- svolga un tirocinio o abbia un lavoro con un reddito inferiore agli 8mila euro annui;
- sia disoccupato e stia cercando lavoro presso i centri per l'impiego;
- stia svolgendo il servizio civile.
A quanto ammontano le rate dell'assegno unico
Se il figlio a carica è affetto da disabilità, non sono previsti limiti anagrafici. L'importo varia a seconda del proprio Isee: nel caso in cui questo sia assente o superiore alla soglia massima di 45.574,96 euro, l'importo sarà quello minimo, di 57 euro per ciascun figlio minore. La quota è variabile a seconda della composizione del nucleo familiare e della fascia Isee, fino a un massimo di 199,4 euro per ciascun figlio minore con Isee fino a 17.090,61 euro.
L'importo può essere maggiorato nel caso di nuclei numerosi (con oltre due figli), se la madre ha meno di 21 anni, se i figli sono affetti da disabilità, e in generale se l'età del figlio va tra gli 1 e i 3 anni, con ulteriore maggiorazione se il figlio ha meno di un anno.