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Assegno di inclusione e taglio cuneo fiscale: decreto Lavoro approvato in Senato

L’Aula del Senato ha approvato con 96 sì, 55 no e 10 astenuti, il decreto legge lavoro, varato lo scorso 1 maggio dal Consiglio dei ministri.
A cura di Annalisa Cangemi
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Via libera al Senato al decreto Lavoro, con 96 voti favorevoli, 55 voti contrari e 10 astenuti. Il provvedimento, che contiene misure urgenti per l'inclusione sociale e l'accesso al mondo del lavoro, in scadenza il 3 luglio, passa ora all'esame della Camera. Presente in Aula la ministra del Lavoro Elvira Calderone.

Si sono dichiarati a favore i gruppi di maggioranza; contrari invece Pd, M5S e Avs; astenuti Az/Iv e Autonomie. Il decreto legge introduce la misura che sostituisce il Reddito di cittadinanza, l’Assegno di inclusione (Adi), che scatta dal 1 gennaio 2024, in sostituzione del sussidio bandiera del M5s abrogato dalla legge di Bilancio a partire dalla stessa data. Il testo inoltre incrementa il taglio cuneo fiscale dal 1 luglio al 31 dicembre di quest’anno.

Scontro in Aula tra Fdi e M5s

In Aula è andato in scena uno scontro tra M5s e Fdi, nel corso delle dichiarazioni di voto sul decreto lavoro. Il presidente della commissione Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale, Francesco Zaffini, ricordando il ruolo ricoperto dal M5S nei precedenti governi, ha detto che gli esponenti di quel partito "hanno avuto due ministri del lavoro su tre, il più intelligente è stato Di Maio, l'unico che ha trovato veramente lavoro".

"Una offesa gravissima – ha replicato la vicepresidente del Senato (ed ex capogruppo M5S) Mariolina Castellone al termine della dichiarazione di voto di Zaffini – a un intero gruppo, chiedo alla presidenza di tenerlo presente, va assunto un provvedimento disciplinare per il presidente Zaffini".

Il gruppo pentastellato ha protestato mostrando dei cartelli con la scritta "#bastaviteprecarie", slogan della recente manifestazione nazionale del M5S, al termine dell'intervento in aula a palazzo Madama della senatrice Barbara Guidolin che ha annunciato il voto contrario del gruppo al decreto lavoro. Quando la vicepresidente di turno Anna Rossomando ha invitato i senatori 5S a togliere i cartelli, dai banchi del M5s hanno reagito gridando "dignità, dignità". Durante l'intervento della senatrice Elena Murelli della Lega dai gruppi del M5s hanno continuato a farsi sentire e Rossomando ha reiterato il richiamo: "Non mi costringete a richiamarvi per nome, che poi questo ha delle conseguenze".

Le ultime modifiche al decreto Lavoro

Nel corso dell’esame in Commissione e in Aula a Palazzo Madama sono state introdotte alcune novità, come la proroga dello smart working per i ‘fragili’ e i genitori di figli under 14 nel privato fino a fine anno e per i fragili della Pa fino al 30 settembre; inoltre è stato previsto che oltre alla proroga sarà possibile anche il rinnovo senza causali dei contratti a termine, entro i 12 mesi. Sui fringe benefit resta l'incremento a 3mila euro per i dipendenti con figli, ma è stato chiarito che l'esenzione riguarda anche la parte contributiva oltre che fiscale.

Ieri l'Aula del Senati ha approvato – con 161 voti favorevoli (tra cui anche Pd e M5s), 3 contrari e un astenuto – un emendamento al decreto Lavoro che riguarda i parametri della scala di equivalenza dell'assegno di inclusione, dopo che il testo è stato rivisto. Si trattava di uno dei 12 emendamenti proposti dalla relatrice Paola Mancini di Fdi, su cui mancava il parere della commissione Bilancio, perché la maggioranza era andata sotto per assenza di due senatori di Fi. L'incidente è stato poi recuperato con la votazione di un nuovo parere e una mini-revisione degli emendamenti (tra cui il ritiro della proposta di stanziare 1 milione per la comunicazione istituzionale).

Tra le altre novità approvate, con un emendamento presentato in extremis dalla relatrice, è stato previsto un incremento di 5 milioni del fondo di sostegno per le famiglie delle vittime di gravi infortuni sul lavoro, per compensare il taglio degli assegni previsto dal decreto ministeriale 75 dello scorso 18 maggio.

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