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Primo salvataggio per la nave di Emergency, la Life Support: i 70 migranti sbarcheranno a Livorno

Assegnato il porto di sbarco ai 70 migranti della Life Support di Emergency: andranno a Livorno. La nave a cui è stato assegnato il porto toscano è la Life Support di Emergency, e non la Sea Eye 4, come era emerso in precedenza.
A cura di Annalisa Cangemi
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AGGIORNAMENTO: La nave a cui è stato assegnato il porto di Livorno è la Life Support di Emergency, e non Sea Eye 4, come avevamo scritto in precedenza.

Oggi l'imbarcazione umanitaria di Emergency ha effettuato il primo salvataggio, recuperando in mare 70 persone. Tra i naufraghi ci sono anche 26 minorenni, di cui 2 bambini sotto i due anni e 24 minori non accompagnati a partire dai 13 anni. I migranti sono stati soccorsi questa mattina verso le 5 in zona sar libica e tra i superstiti ci sono anche 5 donne di cui una incinta al settimo mese. Le nazionalità presenti a bordo sono Somalia, Egitto, Costa D’avorio, Camerun, Burkina Faso, Mali.

Alla nave è stato subito assegnato il porto di Livorno. La Life Support ha chiesto l'assegnazione di un ‘porto sicuro' questa mattina alle 8.48 e l'IMRRCC (Italian Maritime Rescue Coordination Centre), il Centro nazionale di coordinamento della sicurezza marittima, glielo ha stato assegnato alle 10:59, comunicando il porto toscano. Dieci giorni dopo l'assegnazione dei porti di Bari e Salerno per l'Humanity 1 e per la Geo Barents, per via delle cattive condizioni meteomarine, a parte del governo italiano arriva dunque una nuova indicazione di un Pos per i migranti salvati in mare.

A bordo della nave Sea Eye invece ci sono ancora 63 migranti, salvati nella giornata di venerdì, come ha comunicato la stessa Sea Eye: "Oggi, mentre l'Ue è inattiva, insieme ad altre due organizzazioni, ci siamo assicurati che 63 persone fossero soccorse da un pericolo imminente per la loro vita: Alarm Phone ha ricevuto una chiamata di emergenza da un gommone".

Primo salvataggio per la Life Support di Emergency

"Sono per lo più disidratati, ci sono alcuni casi di scabbia e un caso di convulsioni", afferma Paola Tagliabue, responsabile medico presente a bordo della Life Support. La notte di domenica 18 dicembre la Life Support ha ricevuto da Alarm Phone la segnalazione di un’imbarcazione in difficoltà in zona Sar libica. Dopo aver individuato l’imbarcazione, la Ong ha informato tutte le autorità e attivato il rescue team.

"I 70 naufraghi sono stati tutti accolti a bordo ed è stato curato chi ne aveva necessità – dichiara Carlo Maisano, Responsabile del Progetto Sar di Emergency -. Tutte le operazioni sono state svolte con la massima prontezza da parte del rescue team. Si è trattato di un salvataggio complesso a causa del tipo di imbarcazione, una barca di legno di circa 7 metri, e del numero di persone a bordo. Come ci era stato anticipato da Alarm Phone, la barca era sovraffollata". Una unità della Guardia costiera libica era presente durante le operazioni di soccorso, spiega ancora l'organizzazione, e ha recuperato e distrutto successivamente l’imbarcazione ormai vuota.

La stretta contro le Ong

Il governo in questi giorni, come ha anticipato anche il ministro dell'Interno Piantedosi, è al lavoro su un nuovo Codice di condotta nazionale per le Ong. Il documento non è ancora pronto, ma secondo fonti vicine al dossier, una delle novità sarà l'obbligo per i soccorritori di chiedere immediatamente ai migranti salvati che si trovano a bordo delle navi la manifestazione di interesse sull'eventuale domanda di protezione internazionale, affinché se ne faccia carico il Paese di bandiera della nave.

Inoltre, secondo un'altra norma del nuovo Codice, nel caso di intervento in area Sar, i soccorritori dovranno chiedere immediatamente un porto di sbarco, verso il quale la nave sarà tenuta a dirigersi immediatamente dopo il salvataggio, senza restare giorni in mare in attesa di altri possibili soccorsi.

"La norma è pronta, spero che entro fine anno il decreto sul codice per le ong possa essere pronto. Con questo decreto verranno penalizzate quelle ong che non rispetteranno norme comportamentali che verranno inserite nel provvedimento. Bisogna definitivamente distinguere tra le missioni di salvataggio e le attività di ricerca sistematica. Si tratta di una serie di regole comportamentali che si desumono da convenzioni internazionali e prevedono l'obbligo del coordinamento di salvataggi non autonomi e sistematici: non si possono tenere i migranti in mare per settimane. Chi viola le norme incorrerà prima in sanzioni amministrative, poi se reitera anche in fermi amministrativi, fino alle confische delle navi da parte dei prefetti", ha spiegato il sottosegretario all'Interno, Nicola Molteni.

"Il codice di condotta è stato stilato mutuando il codice Minniti del 2017, ripristinando quindi le sanzioni: anche per questo mi auguro che su questo ci sia un largo consenso del Parlamento", ha aggiunto Molteni.

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