Asili nido, scuole, università e ricerca: la prima riunione della cabina di regia sul Pnrr
La prima riunione della cabina di regia sul Piano nazionale di ripresa e resilienza è stata incentrata su due temi: scuola e università. Dopo l'incontro, al quale hanno partecipato la metà dei ministri, oltre al presidente del Consiglio, è stato lo stesso Draghi a fare il punto in conferenza stampa: "Il rispetto degli impegni è determinante per l'assegnazione dei fondi europei – ha ricordato – Oggi iniziamo questo percorso dall'istruzione, formazione e ricerca. È un piano che dovrebbe disegnare l'Italia di domani, di quelli che oggi sono giovani. Lo straordinario evento di Giorgio Parisi insignito del Nobel ci ha fatto riflettere sulle nostre potenzialità". Il presidente del Consiglio ci ha tenuto a porre l'accento sui giovani che lasciano i Paese: "Non devono partire per non tornare più".
Il presidente Draghi si è presentato in conferenza stampa con i ministri Bianchi e Messa, per illustrare quanto discusso in cabina di regia. "Il nostro cammino del Pnrr ha due componenti – ha spiegato il ministro dell'Istruzione – le riforme e gli investimenti". Le riforme sono sei: la principale sarà la riforma degli istituti tecnico professionali, poi quelle dell'orientamento, insieme a quelle del reclutamento degli insegnanti e della riorganizzazione del sistema scolastico. Per quanto riguarda gli investimenti, invece, entro la fine di quest'anno la spesa supererà i cinque miliardi: tre miliardi destinati a nuovi asili nido; 800 milioni per la costruzione di scuole nuove; oltre 430.000 mq di nuove palestre per valorizzare le competenze legate all’attività motoria e sportiva; 400 milioni per la costruzione e riqualificazione degli spazi dedicati alle mense.
Anche per quanto riguarda l'Università gli investimenti sono importanti: 9 miliardi destinati al rafforzamento della ricerca. I bandi, che arriveranno entro i primi mesi del prossimo anno, sono rivolti a: identificare cinque "campioni nazionali", per la costituzione di leader nazionali in varie aree di ricerca e sviluppo; selezione di 12 ecosistemi dell’innovazione; partenariati estesi alle Università che mirano a finanziare fino a un massimo di 15 grandi programmi di ricerca fondamentale e applicata trasversale. Poi c'è la revisione della normativa sugli alloggi universitari, da concludere entro il 2021. E a proposito di riforme, entro la fine dell'anno ci sono una serie di provvedimenti in via d'approvazione: quella dei dottorati, l’introduzione di lauree abilitanti, la revisione delle classi di laurea e l’orientamento attivo nella transizione scuola-università. "Le misure a bando saranno riservate per un 40% a donne ricercatrici – ci ha tenuto a precisare la ministra – Gli enti che si manifesteranno per la formazione delle filiere dovranno dimostrare di avere al proprio interno un bilancio di genere e un programma per la parità di genere, senza questo non possono essere ammessi".