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Ascani a Fanpage: “Pnrr investe 40 miliardi in transizione digitale, ma governo parla poco di questi temi”

“Sulla transizione digitale il Pnrr investe 40 miliardi di euro. È un investimento che l’Europa ha fatto su di noi e dobbiamo esserne all’altezza. Ma governo parla poco di questi temi. Se ne parla solo quando c’è da commentare una decisione del Garante, come su Chat Gpt”: lo ha detto in un’intervista con Fanpage.it la vicepresidente della Camera, Anna Ascani.
A cura di Annalisa Girardi
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Il discorso sull'intelligenza artificiale è diventato di primissimo piano nel dibattito pubblico. Ed è un tema molto caro alla vicepresidente della Camera, la dem Anna Ascani. Nei giorni scorsi Ascani ha avviato un ciclo di audizioni presso il Comitato di vigilanza sull'attività di documentazione di Montecitorio proprio riguardo all'intelligenza artificiale, per esplorare quali sono i campi di applicazione e le opportunità, ma anche i rischi. Fanpage.it l'ha intervistata per capire meglio cosa sta facendo la politica rispetto a intelligenza artificiale, nuove tecnologie e innovazione digitale.

"Per fortuna in tutto il mondo si sta discutendo dell'intelligenza artificiale", ha detto Ascani, sottolineando come sia una tecnologia di cui facciamo uso nella nostra quotidianità in realtà da moltissimo tempo. "Ragazzi e ragazze che sono nati immersi nel digitale hanno a che fare con applicazioni di intelligenza artificiale ogni giorno. La più banale è ad esempio quella che ci suggerisce le parole quando scriviamo una mail. O la capacità di leggere i nostri cellulari per sbloccarli. Tutto questo si alimenta di dati e quei dati sono nostri. Quindi il nostro rapporto con queste applicazioni è importantissimo ed è importante che se ne parli".

Ora anche la politica ne sta parlando. "Insieme al Comitato per la vigilanza sulla documentazione parlamentare abbiamo iniziato un ciclo di audizioni che ci porterà ad ascoltare stakeholders, ma anche esperti", ha spiegato la vicepresidente della Camera, affermando che questo ciclo di incontri serve alla politica per porsi le domande giuste. "Ad esempio, che impatto ha tutto questo sui nostri comportamenti? Quanto è importante chiederci chi governa l'algoritmo? Noi siamo abituati a pensare che i numeri e la matematica siano una cosa neutrale, siamo anche un po' spaventati dalla autorevolezza degli algoritmi. Ma qualcuno questi algoritmi li scrive. C'è una decisione politica alla base del funzionamento di queste applicazioni", ha proseguito.

Spesso l'innovazione in campo tecnologico va più veloce della capacità di comprendere il cambiamento e per questo, secondo Ascani, "è molto importante farsi adesso le domande giuste, perché è in questo momento che possiamo ancora dire qualcosa riguardo l'etica delle tecnologie e non farci superare dallo sviluppo tecnologico".

Con la vicepresidente della Camera abbiamo anche parlato della decisione del Garante della privacy di bloccare Chat Gpt in Italia, uno dei pochi Paesi ad aver fatto questa scelta. "Abbiamo bisogno di una regolazione che sia europea, se non addirittura globale", ha commentato. Per poi aggiungere: "Noi abbiamo bisogno di una tutela dei dati che non può essere solo nazionale, perché queste tecnologie funzionano in un modo per cui le decisioni del Garante, lo sappiamo, sono aggirabili".

Ciò che si deve invece fare, secondo la vicepresidente della Camera, è aprire un dibattito più ampio sulla tutela dei dati nel contesto di una continua innovazione tecnologica: "Il rischio è che la stalla si chiuda quando i buoi sono già scappati, questo è il rischio che corriamo in questo momento nel tentare di regolare le tecnologie. Noi dobbiamo regolare gli obiettivi, non le tecnologie. In questo la commissaria europea Margrethe Vestager ha detto parole molto, molto importanti. Non vogliamo regolare l'intelligenza artificiale, ma le applicazioni".

Ascani, durante la scorsa legislatura, nel governo Draghi, era sottosegretaria allo Sviluppo economico con deleghe per il digitale e l'innovazione. Con il governo di Giorgia Meloni però, ha sottolineato, "si sono un po' persi di vista quelli che erano gli obiettivi e si finisce a parlare poco di questi temi". La vicepresidente ha quindi proseguito: "Se ne parla solo quando c'è da commentare una decisione del Garante. Credo che il governo debba invece essere protagonista anche nel chiedere in Europa di avere un atteggiamento comune rispetto alla necessità di regolare, ma anche di finanziare insieme alla ricerca. I grandi attori globali hanno tantissimi soldi per finanziare la ricerca su questi temi e purtroppo questo fa la differenza. Noi non possiamo limitarci ad utilizzare tecnologie sviluppate altrove. L'unico modo per avere risorse finanziarie comparabili è utilizzare l'Europa, cioè mettere insieme le nostre forze e finanziare insieme la ricerca su questi temi".

Nel Pnrr ci sono diversi capitoli che parlano di digitalizzazione e innovazione tecnologica. Sul Piano, però, ci sono ancora troppe incognite: "Sulla transizione digitale il Pnrr investe 40 miliardi di euro. Ma serve una grande operazione di trasparenza, il governo deve dire cosa è in grado di fare e cosa no. E insieme al Parlamento, insieme alle opposizioni, fare in modo che l'Italia risulti credibile in Europa. Per noi il Pnrr è stata una gigantesca scommessa. È un investimento che l'Europa ha fatto su di noi e dobbiamo esserne all’altezza. In questo non c'è lotta politica che tenga. Noi vogliamo che l'Italia rispetti quegli obiettivi e quindi vogliamo essere utili al governo per farlo. Però abbiamo bisogno di capire cosa sta succedendo e questa trasparenza un po manca in questo momento", ha commentato Ascani.

Per poi concludere parlando del digital gender pay gap, un altro tema di cui non si discute abbastanza. "Le professioni del futuro vanno nella direzione del digitale e dell'innovazione tecnologica, allora dobbiamo formare le ragazze ad essere pronte a spendersi in quelle professioni. Nelle cosiddette Stem oggi le ragazze sono molte meno", ha detto Ascani, sottolineando che non si tratti affatto di "cose da uomini", ma che sia necessario sostenere l'orientamento delle ragazze. "Abbiamo bisogno della competenza, della professionalità e della sensibilità delle donne. Dobbiamo fare un notevole passo avanti e alzare un po' il livello della discussione".

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