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Articolo 18, ultime ore prima del testo definitivo sulla riforma del lavoro

Il ddl rifoma del lavoro preparato dal Ministro Fornero verrà esaminato oggi dal Premier per la definitiva presentazione in Parlamento dopo la firma di Napolitano. Il nodo centrale resta l’articolo 18 su cui la maggioranza continua a dividersi.
A cura di Antonio Palma
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Il ddl preparato dal Ministro Fornero verrà esaminato oggi dal Premier per la definitiva presentazione in Parlamento dopo la firma di Napolitano. Il nodo centrale resta l'articolo 18 su cui la maggioranza  continua a dividersi.

Il Premier è appena ritornato dal lungo viaggio in Asia e, come aveva promesso, questa mattina durante e dopo il Consiglio dei Ministri in programma a Palazzo Chigi studierà il testo definitivo della riforma del lavoro preparato dal Ministro Fornero con i suoi colleghi. Siamo agli sgoccioli dunque e dopo giorni di polemiche tra Esecutivo, sindacati e partiti di maggioranza e opposizione soprattutto sull'articolo 18 dello statuto dei lavoratori potrebbe finalmente vedere la luce il disegno di legge che il Governo ha intenzione di presentare in Parlamento.

Il ddl è sulla scrivania di Monti – Il ddl sulla riforma del lavoro sarà proposto a breve, ma potrebbe già approdare al Quirinale questa sera per la firma di Napolitano che autorizza alla presentazione del disegno di legge in Parlamento. Tutto sta nella definitiva decisione di Monti che vuole avere l'ultima parola in merito. Del resto le polemiche della vigilia non si placano nonostante molti lanciano appelli alla responsabilità. Il tema principale resta la modifica dell'articolo 18 sopratutto per quanto riguarda i licenziamenti per motivi economici per i quali sindacati e Pd chiedono maggiori poteri al giudice e la reintroduzione della possibilità di reintegro nel caso il licenziamento nascondi altri fini discriminatori.

Le presunte modifiche dell'ultima ora sull'articolo 18 – Secondo alcune indiscrezioni sulle modifiche dell'ultima ora sull'articolo 18, sembra che il Ministro Fornero stia pensando all'abolizione dell'onere della prova a carico del lavoratore nei ricorsi contro i licenziamenti economici come chiedevano i sindacati, anche se nulla di ufficiale trapela dal Governo. In realtà come sottolineato da Monti nel suo viaggio e dalla stessa Fornero il Governo per il momento non ha nessuna intenzione di fare un passo indietro rispetto ai suoi progetti originari né sull'articolo 18 né su nessun altro punto del testo sulla riforma del lavoro.

La tensione tra la maggioranza resta alta – La Formula scelta del disegno di legge lascia un piccolo margine di discrezionalità al Parlamento che potrà intervenire per aggiustare alcuni punti. In Aula nonostante tutti i partiti di maggioranza assicurano di voler votare nel più breve tempo possibile, almeno in un ramo prima di Pasqua, le tensioni e le rivendicazioni potrebbero rappresentare un vero ostacolo. Il segretario del Pdl Alfano pur affermando che "fare insieme la riforma del lavoro è meglio che farla separati" ha già chiarito che non vuole un'agenda dettata dal sindacato, mentre per Bersani il nodo articolo 18 resta fondamentale per l'assenso del Pd.

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