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Art Bonus, accordo tra il Mibact e i Cavalieri Lavoro per incentivare il mecenatismo

L’accordo tra Mibact e Cavalieri del Lavoro si inserisce sulla strada tracciata dall’art bonus, il sistema di incentivi fiscali in favore di privati o imprese che decidono di fare mecenatismo, che finora ha raggiunto quota 116 milioni di euro, versati da oltre tremila donatori.
A cura di Redazione Cultura
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Dario Franceschini
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Dario Franceschini, ministro di beni culturali e turismo e Antonio D'Amato, presidente della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, hanno sottoscritto un protocollo d'intesa per promuovere gli investimenti privati in favore della cultura e diffondere il più possibile la conoscenza dello strumento dell'Art Bonus.

L'accordo si inserisce sulla strada tracciata dall'art bonus, il sistema di incentivi fiscali in favore di privati o imprese che decidono di fare mecenatismo, che ha raggiunto quota 116 milioni di euro, versati da più di tremila donatori.

"Dalla sua introduzione nell'ultimo trimestre 2014 a oggi, attraverso questa agevolazione fiscale le erogazioni liberali in favore del recupero del patrimonio culturale e del sostegno alle attività liriche e teatrali ammontano in totale a quasi 121 milioni di euro indirizzati a 714 enti beneficiari – ha dichiarato il ministro – Grazie a questo accordo sarà possibile portare con maggiore efficacia le imprese e i privati a maturare una piena consapevolezza di quanto sia necessario operare insieme per individuare le migliori opportunità di collaborazione per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale".

Da parte sua, il presidente Antonio D'Amato ha ricordato come ci sia un impegno significativo da parte del mondo industriale e delle imprese italiane nel sostegno alle iniziative che il Mibact sta ponendo in essere.

Amato cita una ricerca della Federazione che verrà presentata il 1 ottobre al convegno nazionale a Firenze, dalla quale emerge che "circa il 50% dei Cavalieri del Lavoro sono impegnati direttamente in attività culturali e nella promozione, attraverso istituzione e fondazioni, di iniziative a sostegno del patrimonio artistico e culturale. Siamo convinti che un legame più stretto tra il nostro patrimonio culturale e il tessuto imprenditoriale-produttivo possa creare un valore aggiunto importante per il sistema-Paese".

"Il modo in cui noi gestiamo il patrimonio culturale artistico e paesaggistico incide in maniera molto significativa sulla reputazione del Paese e quindi anche sul valore stesso del brand del made in Italy. Se noi sappiamo trattare meglio il nostro patrimonio artistico e culturale sapremo anche rendere anche più competitive le nostre aziende e rendere soprattuto possibile al made in Italy una conquista di maggiori quote di mercato e anche a maggiore valore aggiunto, che è la vera partita sulla quale noi dobbiamo confrontarci: più qualità, più valore aggiunto sono indispensabili insieme a più quote di mercato per realizzare davvero piena occupazione ed esprimere tutto il potenziale di sviluppo del Paese".

Tre gli elementi che secondo D'Amato possono favorire ulteriori investimenti privati nel settore dell'arte e della cultura: "una governance efficace che garantisca al tempo stesso rigoroso controllo pubblico e trasparenza e tempestività degli interventi; la certezza che gli interventi realizzati siano adeguatamente preservati e mantenuti nel tempo; un trattamento fiscale adeguato a favorire gli investimenti privati. L'Art Bonus è una misura positiva che va nella giusta direzione – conclude- ma bisogna fare di più".

Sabato 1 ottobre a Firenze è in programma il convegno organizzato dalla Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro dal titolo, "Arte, cultura e impresa – Vantaggio competitivo del brand Italia e motore di sviluppo del Pil e dell'occupazione" che sarà l'occasione per affrontare questi temi.

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