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Covid 19

Arriva il via libera al nuovo vaccino contro il Covid, chi deve farlo e perché

A inizio ottobre arriveranno in Italia i nuovi vaccini contro il Covid aggiornati alle ultime varianti: la somministrazione verrà raccomandata agli over 60 e ai fragili di ogni età, insieme all’antinfluenzale.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Nelle prossime settimane arriverà in Italia il nuovo vaccino contro il Covid, che sarà somministrato insieme all'antinfluenzale ad alcune categorie. Oggi l'Ema – l'Agenzia del farmaco europea – dovrebbe dare il suo via libera al nuovo vaccino di Pfizer, a cui poi, nelle prossime settimane, seguirà anche quello di Moderna. La versione aggiornata del prodotto attende l'ok, che in ogni caso arriverà, se non oggi entro la fine della settimana. Poi comincerà l'iter di approvazione anche in Italia, che dovrebbe concludersi rapidamente, e arriveranno le prime dosi da somministrare a chi è a rischio. Non ci sarà nessun obbligo, ovviamente. Il governo e il ministero della Salute hanno mostrato fin da subito le loro intenzioni nella gestione della pandemia di Covid, agevolati dal fatto che il virus sia diventato ormai meno aggressivo nei sintomi ed endemico.

Le fiale dovrebbero arrivare in Italia a inizio ottobre, momento in cui si conta di partire con le prime somministrazioni, offrendo il vaccino contro il Covid insieme a quello antinfluenzale. Già lo scorso anno è stato proposto in questa maniera: circa la metà delle persone che hanno ricevuto il vaccino per l'influenza stagionale hanno scelto di abbinarci quello contro il Covid. È praticamente certo che quest'anno il numero diminuirà ulteriormente.

I nuovi vaccini sono aggiornati per contrastare le ultime varianti, che rischiano di far risalire i casi Covid in inverno. La somministrazione verrà consigliata sempre alle stesse categorie: over 60 e fragili di ogni età.

La risposta alla nuova campagna vaccinale è una grande incognita: la fine della pandemia dichiarata dall'Oms e l'ultimo vincolo, appena caduto, dell'isolamento dei positivi hanno spento i riflettori sul problema contagio, che però – in misura minore – continua a esistere. Soprattutto per chi ha delle patologie o è anziano e rischia comunque di contrarre una forma severa del virus.

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