Arriva il nuovo vaccino anti-Covid: quando sarà disponibile e per chi sarà raccomandato
Con il ritorno dei casi di positività al coronavirus Sars-Cov-2 e con un nuovo (leggero) aumento dei decessi da Covid-19 nelle ultime settimane, parte la campagna vaccinale del governo Meloni. Le modalità, però, saranno diverse rispetto a quelle del passato. La pandemia da Covid-19 è finita, e anche il virologo Lorenzo Pregliasco ha confermato a Fanpage.it che, anche se è possibile che vedremo "una fiammata" della nuova variante Eris in autunno, "non sarà una pandemia, non sarà un disastro".
Resta però il fatto che alcune decine di persone, ogni settimana, muoiono a causa della malattia. Si tratta soprattutto delle fasce più fragili della popolazione, e proprio a loro sarà rivolta la prossima campagna vaccinale, presentata dal ministero della Salute con una apposita circolare.
Quando parte la nuova campagna di vaccinazione anti-Covid
Nel testo si legge che la campagna anti Covid-19 avrà il via "in concomitanza con la campagna antinfluenzale 2023/24". Verrà utilizzata una nuova formulazione di vaccini a mRna e proteici (con formulazione aggiornata monovalente XBB 1.5), che saranno approvati dall'autorità farmacologica europea (Ema) e da quella italiana (Aifa) tra fine estate e inizio autunno. Per questo, si prevede che ci sarà "disponibilità di dosi a partire dal mese di ottobre".
Per chi è raccomandato il vaccino
La vaccinazione sarà raccomandata soprattutto alle fasce più fragili della popolazione, cioè quelle che potrebbero avere le conseguenze peggiori in caso di una nuova infezione. Come si legge nel documento, sono incluse:
- Persone di età pari o superiore a 60 anni
- Persone ospitate in strutture per lungodegenti
- Donne che si trovano "in qualsiasi trimestre della gravidanza" o anche nel periodo postpartum, comprese le donne in allattamento
- Operatori sanitari e sociosanitari che sono addetti all’assistenza negli ospedali, nel territorio e nelle strutture di lungodegenza, ma anche studentesse e studenti di medicina o delle professioni sanitarie che effettuano tirocini in strutture assistenziali, e tutto il personale sanitario e sociosanitario in formazione
- Persone di età tra 6 mesi e 59 anni (compresi) che hanno elevata fragilità, ", in quanto affette da patologie o con condizioni che aumentano il rischio di Covid-19 grave". Tra queste ci sono ad esempio malattie croniche all'apparato respiratorio, diabete di tipo 1 o di tipo 2, obesità, immunodeficienze o il trapianto di un organo: la lista completa è consultabile direttamente sulla circolare ministeriale.
Nel caso in cui si dovessero registrare reazioni avverse, che sono statisticamente molto rare, gli operatori sanitari saranno tempestivi nel segnalarle all'Aifa. Anche i cittadini potranno segnalare eventuali reazioni avverse: l'Aifa spiega le modalità per farlo direttamente sul suo sito ufficiale.
Quanto bisogna aspettare per vaccinarsi
Il vaccino anti-Covid potrà essere effettuato quando si desidera, anche insieme a quello antinfluenzale. L'importante è che siano passati almeno tre mesi dall'ultimo "evento", cioè dall'ultima dose di vaccino anti-Covid ricevuta (a prescindere dal numero di richiami) o dall'ultima volta che si è stati positivi al coronavirus. Anche chi non si è mai vaccinato potrà usare i nuovi sieri per fare il suo ciclo primario.
Per chi lo riceve, poi, "è raccomandata e offerta una dose di richiamo a valenza 12 mesi". In questo modo, il vaccino anti-Covid prende una valenza annuale che lo rende – in prospettiva per i prossimi anni – paragonabile a quello contro l'influenza, anche se si tratta di virus diversi e il Covid-19 non ha la stessa stagionalità dell'influenza.