Arriva il nuovo green pass, come cambiano le regole su tamponi e vaccini per salvare il Natale
La priorità è salvare il Natale, anche se nessuno dal governo lo valuta (almeno pubblicamente) realmente in pericolo. In realtà la curva dei contagi in risalita preoccupa e non poco, con la protezione del vaccino contro il Covid che si abbassa per via del tempo che passa, la campagna delle terze dosi agli over 40 che deve ancora cominciare e lo spettro delle misure restrittive sempre dietro l'angolo. Insomma, il governo riflette su come adattare le misure in vigore per aumentare la sicurezza di tutti, a partire dall'utilizzo del green pass. Se da un lato Palazzo Chigi smentisce che siano al vaglio nuove misure restrittive, dall'altro, però, c'è una discussione in corso sulle regole per ottenere la certificazione verde. Il segreto dell'Italia nel contenere la quarta ondata, infatti, sembra essere proprio l'uso del green pass unito alla massiccia campagna di vaccinazione. Ora, però, bisogna accelerare con le terze dosi – che secondo gli esperti garantirebbero a tutti la giusta copertura anticorpale – e rivedere la certificazione verde in base alle nuove evidenze scientifiche.
Il green pass dopo il vaccino non durerà più un anno
C'è una contraddizione – che in molti stanno facendo notare negli ultimi giorni – alla base della durata del green pass ottenuto con la vaccinazione contro il Covid: se dopo sei mesi la protezione cala, tanto che viene chiesto di fare la terza dose, perché la certificazione verde dopo la seconda dose dura comunque un anno? La risposta è semplice: la protezione cala e non svanisce del tutto dopo sei mesi. Inoltre gli esperti hanno indicato l'allungamento del periodo di validità dopo le prime due dosi da nove mesi a un anno quando di terza dose ancora non si parlava. Nel frattempo sono subentrate altre informazioni e – secondo quanto riporta il Corriere – il governo sarebbe pronto a fare un passo indietro e riportare la validità del green pass da un anno a nove mesi. Impossibile arrivare a sei mesi secondo il ministero della Salute, perché vorrebbe dire creare dei buchi di tempo senza green pass per chi aspetta la terza dose (che comunque minimo dopo sei mesi dalla seconda si può fare).
Come cambia la durata dei tamponi per ottenere il green pass
C'è anche un altro tema che preoccupa gli esperti: il tampone rapido o antigenico. Sono molte le perplessità sull'affidabilità del test diagnostico e non nascono certo oggi. Ma dato che sembra impossibile – a questo punto – farne a meno, l'intervento su cui si riflette al ministero della Salute è sulla durata. Si sta pensando di portare il periodo di validità del green pass ottenuto con il tampone da 72 ore a 48 per i molecolari e da 48 ore a 24 per i rapidi. La decisione è molto delicata, perché va a impattare fondamentalmente su quei cittadini che hanno scelto di non vaccinarsi. Sarebbe un altro passo verso il convincimento per chi ancora non ha cominciato il ciclo di immunizzazione, ma anche una stretta per rendere i controlli che vengono fatti con i test più frequenti e precisi.