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Covid 19

Arriva il dpcm del 14 luglio: quali divieti e restrizioni restano in vigore con le nuove regole

Limitazioni e divieti confermati, più controlli e sanzioni più aspre: il nuovo dpcm che verrà varato entro il 14 luglio dovrebbe confermare le misure restrittive attualmente in vigore. Non si cambia, quindi, in tema di mascherine, arrivi dall’estero e chiusura delle discoteche non all’aperto. Mentre più attenzione dovrebbe essere dedicata ai controlli per evitare assembramenti.
A cura di Stefano Rizzuti
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Entro il 14 luglio arriverà il nuovo dpcm, il provvedimento che permetterà, di fatto, di prolungare alcuni divieti e alcune limitazioni attualmente imposte per l’emergenza Coronavirus. Il nuovo decreto, infatti, dovrebbe eliminare pochissime restrizioni, confermando quasi tutte quelle ora in vigore, che scadono proprio il 14 luglio. Domani sarà il ministro della Salute, Roberto Speranza, a presentare in Parlamento il nuovo dpcm e le nuove misure. L’ipotesi più probabile è che vengano confermati alcuni divieti, come quello che impedisce l’apertura delle discoteche al chiuso: in questo caso si dovrebbe rinviare tutto a fine mese, lasciando quindi la possibilità di aprire solo le discoteche e i locali all’aperto.

Capitolo mascherine. L’obbligo di indossarle nei luoghi chiusi e sui mezzi di trasporto resta. Quindi le mascherine resteranno obbligatorie nei negozi, nei supermercati, nei ristoranti quando ci si alza dal tavolo, negli uffici pubblici, dal parrucchiere, in palestra, sui treni e nei cinema e nei teatri. Per quanto riguarda cinema e teatri dovrebbero rimanere in vigore gli attuali limiti di spettatori: massimo mille all’aperto e 200 al chiuso. La novità per quanto riguarda i luoghi chiusi è che potrebbe essere eliminato l’obbligo di indossare i guanti. Mentre resta quello di mettere a disposizione degli utenti i dispenser con il gel, così come l’obbligo di sanificare i locali e di dotarsi di termoscanner.

Non si cambia neanche sui divieti di assembramenti, che resteranno così com’erano e, anzi, potrebbero addirittura essere rafforzati. Almeno dal punto di vista dei controlli: l’intenzione è quella di aumentarli per evitare ogni assembramento, soprattutto nei luoghi della movida e in spiaggia. In caso di mancato rispetto delle regole, inoltre, rimarranno le sanzioni per i locali, che possono arrivare fino al ritiro della licenza e alla chiusura temporanea. Restando sul tema locali, rimane l’obbligo di fornire i propri dati per poter poi essere rintracciati in caso di necessità. In dubbio, invece, il destino di sagre e fiere di Paese: anche in questo caso sembra che si voglia andare verso una stretta sui controlli.

Conferme anche per le restrizioni sui voli. Il ministero della Salute ha fornito negli scorsi giorni l’elenco dei 13 Paesi da cui non si può arrivare in Italia: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Kuwait, Oman, Bosnia, Macedonia del Nord, Moldavia, Brasile, Cile, Panama, Perù e Repubblica Dominicana. Chi viene dagli Usa, invece, ha l’obbligo di quarantena per 14 giorni. La lista dei 13 Paesi, inoltre, si potrebbe allargare in queste ore. E, ancora, si ragiona sull’ipotesi di prevedere sanzioni più aspre e maggiori controlli per chi non rispetta l’isolamento fiduciario.

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