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Violenza sui medici, approvato il decreto in Cdm: arresto in flagranza e 5 anni di carcere per aggressori

Arresto obbligatorio in flagranza, carcere fino a 5 anni e una multa di 10mila euro per chi aggredisce medici e personale sanitario. È quanto previsto da decreto-legge approvato oggi in Cdm che si propone di contrastare e prevenire i numerosi episodi di violenza all’interno degli ospedali.
A cura di Giulia Casula
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Da sinistra, medici aggrediti a Foggia; il ministro della Salute Orazio Schillaci.
Da sinistra, medici aggrediti a Foggia; il ministro della Salute Orazio Schillaci.

Arresto obbligatorio in flagranza e pene inasprite, fino 5 anni di carcere, per chi aggredisce medici e personale sanitario. Annunciata qualche settimana fa dal ministro della Salute Orazio Schillaci dopo l'ennesimo episodio di violenza a Foggia, la stretta del governo è arrivata.

La bozza del decreto-legge recante ‘misure urgenti per contrastare i fenomeni di violenza dei professionisti sanitari nonché di danneggiamento dei beni destinati all'assistenza sanitaria' è approdata oggi in Consiglio dei ministri. Il testo interviene con alcune modifiche al codice penale con l'obiettivo di disincentivare comportamenti violenti ai danni di medici e infermieri.

"Oggi abbiamo dato un'altra risposta concreta a tutela di medici, infermieri e di tutti gli operatori sanitari e sociosanitari", ha commentato Schillaci a margine del Cdm. "Con l'approvazione del decreto legge sulle aggressioni, è immediatamente applicabile l'arresto in flagranza di reato anche differita per chi aggredisce un operatore sanitario. Abbiamo mantenuto un impegno preso con chi ogni giorno si dedica con competenza e dedizione alla cura dei cittadini e non merita di essere oggetto di violenza", ha aggiunto.

Anche per il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il decreto appena approvato dal governo avrà "un forte effetto deterrente. Che chi lavora con grande sacrificio in ambulatori e pronto soccorso venga aggredito e malmenato ed ambienti essenziali come quelli ospedalieri devastati è una cosa intollerabile", ha detto.

Reclusione fino a 5 anni e multa di 10mila euro: cosa prevede il testo del decreto

L'articolo 1 introduce pene più severe violenze, minacce o danneggiamenti compiuti all'interno degli ospedali. Il testo propone di modificare l'articolo 635 del codice penale prevedendo la reclusione da 1 a 5 anni e una multa di 10 mila euro per chiunque "all'interno degli ospedali, strutture socio-sanitarie residenziali o semiresidenziali, pubbliche o private, con violenza alla persona o con minaccia distrugge, disperde, deteriora o rende, in tutto o in parte, inservibili cose ivi esistenti o comunque destinate al servizio sanitario o socio-sanitario".

Arresto obbligatorio in flagranza, anche differito

Se il reato è commesso da più persone, inoltre, la pena è aumentata. L'articolo 2 invece, dispone l'arresto obbligatorio in flagranza, anche differito (non oltre le 48 ore e laddove sia disponibile documentazione come foto o video), per i "reati commessi ai danni del personale sanitario e socio-sanitario durante lo svolgimento della propria attività nonché dei beni destinati all'assistenza sanitaria".

Le linee guida per l'utilizzo di sistemi di videosorveglianza

Allo scopo di garantire un maggiore controllo all'interno di ospedali e strutture socio-sanitarie, l'articolo 3 prevede che vengano adottate ‘apposite linee guida' per l'utilizzo di sistemi di videosorveglianza, purché appositamente segnalati e nel rispetto della normativa sulla privacy.

A tal proposito, il sottosegretario Alfredo Mantovano ha precisato che "è intenzione del governo prevedere nella prossima legge di Bilancio una norma che avrà adeguata copertura finanziaria per l'installazione di sistemi di videosorveglianza nelle strutture sanitarie maggiormente interessati da queste aggressioni". Al momento, le norme sulla videosorveglianza non sono state inserite nel dl "perché è necessario un confronto con le Regioni e con il garante per la privacy. Dal primo gennaio saranno certamente disponibili i presupposti per estendere la videosorveglianza dove necessario", ha chiarito.

Quando entra in vigore il "decreto anti-violenze" su medici e operatori sanitari

Il decreto entrerà in vigore il giorno dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e poi sarà presentato alla Camere per la conversione in legge.

Per Pierino Di Silverio, segretario nazionale del sindacato Ssn Anaao-Assomed, il decreto anti-violenze "è quello che avevamo chiesto per quanto concerne la risposta all'attuale emergenza aggressioni. Sono tutte deterrenze, ma qualcosa si muove e apprezziamo la velocità con cui si è mosso il ministro. Si è passati dalle parole ai fatti. Occorre però insistere su modifiche legislative perché solo le deterrenze non risolvono il problema delle violenze", ha commentato.

"Noi restiamo a disposizione perché solo condividendo le scelte e le azioni si può risolvere il problema delle aggressioni e dare il giusto riconoscimento sociale al medico", ha concluso.

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