Armi, nuovo scontro in maggioranza. M5S non vota l’eliminazione dell’Iva per le spese militari
Non si è ancora spento l'eco della battaglia per l'aumento al 2% del Pil delle spese militari, che la maggioranza torna a spaccarsi sul tema delle armi. La divisione è sempre la stessa, da una parte tutti i partiti di governo, con l'aggiunta di Fratelli d'Italia; dall'altra il Movimento 5 Stelle.
La nuova frattura si consuma all'interno della commissione Finanze del Senato, chiamata a dare il proprio parere sul decreto legislativo che attua una direttiva Ue del 2019. Si tratta del testo con cui vengono eliminate l'Iva e le accise sull'acquisto di beni e servizi tra Stati europei, destinati alle attività nell'ambito della politica di sicurezza e difesa comune dell'Unione, comprese quelle militari.
Dopo aver votato a favore del provvedimento alla Camera, i 5 Stelle si sono astenuti in Senato, lamentando una mancanza di trasparenza sul tipo di spese per le quali non si pagheranno più l'Iva e le accise e sulle coperture per il mancato gettito. D'altra parte, i sostenitori della misura sottolineano come questa sia necessaria ad armonizzare le spese e contribuire alla costruzione di una difesa comune in ambito europeo.