Armi all’Ucraina, il ministro Crosetto dice che non ci saranno nuovi decreti entro la fine dell’anno
Il governo non farà alcun nuovo decreto per l'invio di armi in Ucraina da qui alla fine dell'anno. Ad affermarlo è il ministro della Difesa, Guido Crosetto, pochi giorni dopo il via libera del governo al provvedimento che permette di mandare aiuti militari al Paese, se ce ne sarà bisogno, per tutto il 2023. Intanto il cofondatore di Fratelli d'Italia però ha assicurato che "non è previsto un sesto decreto" entro la fine del 2022.
Crosetto ha sottolineato che il governo, dopo aver confermato l'impianto giuridico adottato allo scoppio del conflitto, deciderà all'occorrenza su ulteriori nuovi invii di aiuti, sia di tipo economico che militare. Ma nulla di tutto ciò verrà fatto prima della fine dell'anno. "L'Italia continuerà, nell'ambito delle decisioni dell'Alleanza, a fornire aiuto all'Ucraina, con tempi e modi da vedere. Assicuro però che prima della fine dell'anno non ci sarà nessun nuovo decreto", ha detto il ministro a margine della presentazione dell'ultimo libro di Tommaso Labate.
"Si vedrà quello che deciderà il governo sull'eventuale invio di aiuti all'Ucraina e uso il termine aiuti e non, come dice qualcuno, armi. La richiesta principale dell'Ucraina negli ultimi tempi riguarda soprattutto impianti per ovviare a mancanza dell'energia, come gruppi elettrogeni", ha detto ancora Crosetto.
Sul tema è intervenuto anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Che in un'intervista ad Affaritaliani.it ha commentato, confermando quanto detto anche da Crosetto: "Daremo tutti gli aiuti che possiamo fornire al governo di Kiev. Abbiamo dato 51 tonnellate di materiale elettrico, convertitori e trasformatori. Ma al momento non è prevista alcuna partenza di altre armi italiane all'Ucraina, anche se il Parlamento ha prorogato la possibilità di inviare armi fino alla fine del 2023".
Il tema dell'invio di armi, nonché le modalità con cui il governo intende affrontarlo, è ancora una questione molto calda tra le forze politiche. Soprattuto il Movimento Cinque Stelle continua infatti ad essere contrario a nuovi invii e chiede al governo di riferire. Il prossimo appuntamento per un dibattito in merito è fissato al prossimo 13 dicembre nell'Aula della Camera, quando il ministro Crosetto sarà chiamato a dare comunicazioni proprio sul decreto armi all'Ucraina.