Armi all’Ucraina, arriva il terzo decreto del governo: l’elenco è secretato (come i precedenti)
Il terzo decreto per l'invio di armi in Ucraina è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Anche il nuovo provvedimento, appena firmato dal ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, insieme ai ministri di Economia ed Esteri, Daniele Franco e Luigi Di Maio, contiene in un allegato l'elenco degli armamenti da cedere.
L'elenco delle armi è secretato, come già avvenuto per i precedenti decreti. Sulla lista e sul decreto il ministro della Difesa Guerini riferirà al Copasir lunedì. "È autorizzata – si legge nel provvedimento – la cessione alle autorità governative dell'Ucraina dei mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari di cui al documento classificato elaborato dallo Stato maggiore della difesa. I mezzi, i materiali e gli equipaggiamenti sono ceduti a titolo non oneroso per la parte ricevente. Lo Stato maggiore della difesa è autorizzato ad adottare le procedure più rapide per assicurare la tempestiva consegna dei mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari". L'argomento è un tasto dolente nella maggioranza, che genera frizioni soprattutto tra M5s, contrario all'invio, e Partito Democratico, che invece è in linea con il premier Draghi. Il governo può continuare a inviare armi agli ucraini in virtù delle risoluzioni approvate quasi all'unanimità lo scorso 1 marzo dalle Camere, che specificano che fino al prossimo al 31 dicembre di quest'anno Roma potrà mandare mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari a Kiev.
La pubblicazione del decreto era stata anticipata dal sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè, che però ha assicurato a Rai Radio1 che gli armamenti non sono esattamente gli stessi mandati nei mesi scorsi, ma si tratta di armi più pesanti, tali da permettere agli ucraini di organizzare una controffensiva: "C'è qualcosa di diverso, ma assolutamente nulla che vada nella direzione di armi tremende come i carri armati". Non ci saranno insomma mitragliatrici della seconda guerra mondiale, come era stato riportato da alcuni media. "No – ha detto Mulè – posso assicurare che non mandiamo ciofeche né materiale obsoleto".
Questa volta tra il materiale e gli equipaggiamenti inviati potrebbero esserci obici, mortai da 120 mm, cingolati M130 per trasporto truppe, veicoli Lince con blindatura anti-mine. Niente droni e sistemi di difesa elettronica e, come ha precisato Mulè, niente carri armati. Nei giorni scorsi Guerini alla Camera ha detto che si tratta di "dispositivi in grado di neutralizzare le postazioni dalle quali la Russia bombarda indiscriminatamente le città e la popolazione civile", per poi precisare che si tratta di "munizionamenti a cortissimo raggio funzionali al solo scopo difensivo".