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Presentato in Cdm il Piano strutturale di bilancio, cos’è e quali sono le novità per la Manovra 2025

È stato presentato oggi in Cdm lo schema del Piano strutturale di bilancio (Psb) di medio termine, il documento previsto dalle nuove regole Ue per i Paesi con debito e deficit in eccesso. Il Psb contiene il percorso di spesa, riforme e investimenti a cui l’Italia sarà chiamata ad attenersi nei prossimi quattro anni per risanare i propri conti pubblici.
A cura di Giulia Casula
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È stato presentato oggi in Consiglio dei ministri lo schema del Piano strutturale di bilancio (Psb) di medio termine. Il documento, previsto dalle nuove regole europee del Patto di stabilità, si pone l'obiettivo di definire una traiettoria per il risanamento dei conti pubblici di quei Paesi che, come l'Italia, si trovano in particolari condizioni di debito e deficit in eccesso.

Si tratta di una novità per la legge di Bilancio del 2025 e rappresenta il primo step nelle procedure del Patto di stabilità e crescita che erano state sospese durante l'emergenza pandemica, prima di rientrare in vigore lo scorso aprile.

"Nell’orizzonte temporale considerato dal Piano il tasso di crescita della spesa netta si attesterà su un valore medio prossimo all’1,5 per cento", si legge nella nota diffusa da Palazzo Chigi. "Il Governo continua a portare avanti una politica fiscale prudente e responsabile, proponendo un percorso di rientro dal disavanzo eccessivo realisticamente più ambizioso di quello prefigurato dalla Commissione europea attraverso la traiettoria tecnica, impegnandosi a scendere sotto la soglia del 3% del rapporto deficit/PIL già nel 2026", prosegue.

"Dopo il 2026, il percorso proposto consentirà di garantire la stabilità del debito pubblico italiano e permettere alla finanza pubblica di affrontare con maggiore efficacia le sfide future. Il Piano include riforme ed investimenti che proseguono il percorso intrapreso con il PNRR e lo aggiornano per agire con maggiore incisività su sfide quali la PA, giustizia, miglioramento dell’ambiente imprenditoriale, compliance fiscale", conclude la nota.

Cos'è il Piano strutturale di Bilancio presentato oggi in Cdm

In particolare, il Psb contiene le riforme e gli investimenti con cui l'Italia intende ripristinare la salute dei propri conti pubblici nei prossimi quattro anni, assieme all'indicazione della ‘spesa netta aggregata', ovvero, come spiegato dal Mef, "la spesa non finanziata da nuove entrate o risorse europee, senza contare gli interessi passivi sul debito e gli effetti ciclici di particolari tipologie di spesa".

In sostanza, le nuove regole Ue hanno stabilito che i Paesi con un debito pubblico superiore al 60% del Pil e un rapporto deficit/Pil superiore al 3% saranno tenuti a presentare un piano di rientro del disavanzo, della durata di 4 anni, estendibili a sette, in presenza di particolari criteri.

In realtà, la scadenza per l'invio del Piano strutturale di bilancio a Bruxelles era fissata al 20 settembre, ma su questo la Commissione Ue sembra aver lasciato una certa flessibilità anche oltre la data inizialmente prevista. È certo infatti che l'Italia notificherà il proprio Psb nelle prossime settimane, probabilmente agli inizi d'ottobre, una volta che si saranno compiuti alcuni passaggi.

In primo luogo, il documento dovrà essere aggiornato il 23 settembre, dopo cioè che l'Istat renderà nota la revisione generale delle stime annuali dei conti nazionali con i dati definitivi su Pil, debito e deficit. Dopo l'ok definitivo dell'esecutivo, il piano sarà sottoposto al vaglio del Parlamento, che darà il suo via libera.

Perché è importante ai fini dell'approvazione della Manovra 2025

Una volta concluso l'iter in Aula, sarà la volta di Bruxelles. In ogni caso arriverà prima del 15 di ottobre, data in cui dovrà essere presentato il Documento programmatico di bilancio (Dpb), che conterrà gli aggiornamenti delle previsioni macroeconomiche e di finanza pubbliche e gli ambiti di intervento della prossima manovra di bilancio. Questi ultimi, naturalmente, dovranno risultare coerenti con il percorso di spesa indicato nel Piano strutturale di bilancio.

Per il nostro Paese, che parte da un rapporto deficit/Pil del 7,4% nel 2023 e un debito pubblico pari al 137% del Pil, sarà fondamentale presentare un piano di rientro che contempli un uso estremamente prudente delle risorse pubbliche. Per rispettare gli obiettivi fissati con l'Ue, il governo dovrà intervenire sulla riduzione della spesa, con misure per incrementare le entrate fiscali e aumentare produttività e crescita.

Palazzo Chigi, inoltre, sarà tenuto a presentare il Psb ogni cinque anni, il che significa che non sarà possibile rivedere gli obiettivi a cadenza annuale, eccetto in casi particolari come l'insediamento di un nuovo governo. Per monitorare lo stato di avanzamento dell'Italia rispetto ai target fissati dal piano, ogni anno, entro il 30 aprile, andrà presentata una Relazione annuale sui progressi compiuti.

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