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Campi Flegrei

Approvato il decreto Campi Flegrei, cosa cambia: i quattro punti del piano di emergenza del governo

Microzonazione sismica, analisi della vulnerabilità degli edifici privati e pubblici e miglioramenti nel monitoraggio: il governo Meloni vara un piano in quattro punti con il decreto Campi Flegrei. Entro tre mesi la Protezione Civile dovrà scrivere un nuovo piano per l’evacuazione della zona interessata dal bradisismo. Prevista anche la realizzazione di strutture di accoglienza per la popolazione.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il governo Meloni mette oltre cinquanta milioni di euro sul piatto e vara un piano in quattro punti per provare a mettere in sicurezza il più possibile la zona dei Campi Flegrei, dove da giorni sono aumentate – in numero e magnitudo – le scosse di terremoto dovute al fenomeno del bradisismo. Lo sciame sismico non accenna a fermarsi, perciò il governo ha deciso di intervenire con un provvedimento d'urgenza. Il cuore del decreto legge appena approvato in Consiglio dei ministri è il "piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone edificate interessate" contenuto all'articolo 2.

Proposto dalla Protezione civile – in coordinamento con i ministri competenti, la Regione e il sindaco di Napoli – il piano si struttura in quattro punti:

  1. uno studio di microzonazione sismica;
  2. un’analisi della vulnerabilità sismica dell’edilizia privata, finalizzato all’individuazione di idonee misure di mitigazione e alla stima del relativo fabbisogno finanziario;
  3. un’analisi della vulnerabilità sismica dell’edilizia pubblica e di un primo piano di misure per la relativa mitigazione;
  4. un programma di implementazione del monitoraggio sismico e delle strutture.

Per lo studio al punto uno, il governo stanzia un milione e mezzo di euro, per l'analisi al punto due 3,5 milioni e 40 milioni per quella al punto tre. Infine, sono previsti anche 200mila euro per il programma di monitoraggio.

All'articolo 4, invece, vengono stabiliti i tempi per la realizzazione di un nuovo piano di evacuazione delle zone:

il Dipartimento della protezione civile, in raccordo con la Regione Campania, con la Prefettura di Napoli e con gli enti e le amministrazioni territoriali interessati, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, elabora uno specifico piano speditivo di emergenza per il territorio interessato, basato sulle conoscenze di pericolosità elaborate dai Centri di competenza e contenente le procedure operative da adottare in caso di recrudescenza delle fenomenologie di cui trattasi. La pianificazione è testata mediante attività esercitative del Servizio nazionale della protezione civile, promosse dal Dipartimento della protezione civile d’intesa con la Regione Campania, con il coinvolgimento della Città metropolitana e della Prefettura di Napoli, nonché dei comuni interessati.

Per le esercitazioni, che cominceranno già nei prossimi giorni, il governo prevede di spendere fino a 750mila euro. Inoltre, secondo quanto riportato all'articolo 6, entro un mese l'esecutivo prevede di reclutare personale di protezione civile a tempo determinato – da impiegare per i prossimi 12 mesi -, di acquisire materiali, mezzi e risorse necessari e di allestire strutture di accoglienza temporanee. Per queste ultime tre iniziative è prevista una dotazione da 4 milioni di euro.

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