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Approvato il ddl Concorrenza in Cdm, cosa cambia per autostrade, dehors e taxi: le regole e le novità

Il ddl Concorrenza ha avuto il via libera del Consiglio dei ministri: le novità al suo interno non entrano subito in vigore, ma il testo passa al Parlamento per ricevere l’approvazione e le modifiche di Camera e Senato. Ci sono interventi sulle concessioni delle autostrade, ma anche sui dehors dei bar e sulla shrinkflation. Deve essere approvato entro la fine dell’anno per rispettare i paletti del Pnrr.
A cura di Luca Pons
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Il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge sulla Concorrenza per il 2023. Atteso già lunedì sul tavolo del governo, ma slittato per un problema sulle norme che riguardano le autostrade, il ddl ora passa al Parlamento. Le norme contenute al suo interno non entrano immediatamente in vigore, dato che non si tratta di un decreto: saranno effettive solo quando avranno avuto il voto favorevole di Camera e Senato.

Approvare il ddl Concorrenza entro la fine dell'anno è uno degli obiettivi del Pnrr italiano per ottenere la settima rata, da 18 miliardi, quindi la legge non potrà restare troppo a lungo ferma in Parlamento. Il disegno di legge contiene delle novità sulle concessioni autostradali, ma anche sui dehors dei bari, sui taxi e sui prodotti oggetto di ‘shrinkflation' (la pratica di vendere un prodotto con lo stesso prezzo e la stessa confezione, ma in quantità minore). "Con l'approvazione del Ddl Concorrenza compiamo un altro significativo passo nella giusta direzione, a supporto delle imprese e a tutela dei consumatori", ha dichiarato il ministro delle Imprese Adolfo Urso.

Le nuove regole sulle concessioni delle autostrade

Per quanto riguarda le autostrade, l'obiettivo del governo è fare sì che le tariffe abbiano meno differenze da una parte all'altra del Paese. Allo stesso tempo, si vorrebbe garantire che i lavori di manutenzione siano sempre fatti nei tempi previsti, anche senza portare ad aumenti eccessivi dei costi per gli autisti. L'ipotesi è di far incassare una parte dei pedaggi allo Stato, invece che all'azienda concessionaria. Questi fondi verrebbero poi redistribuiti. "Per la prima volta una parte dei pedaggi non entrerà nelle casse di grandi gruppi di concessionari, anche internazionali, ma allo Stato. L'obiettivo è realizzare opere pubbliche e tenere sotto controllo i pedaggi", ha detto il ministro dei Trasporti Matteo Salvini.

L'intervento principale è quello sulle concessioni delle autostrade. Queste saranno aggiudicate con procedure pubbliche (o con affidamenti diretti del ministero dei Trasporti, se si parla di una società in house creata appositamente e controllata dal ministero dell'Economia). Il punto è che il rinnovo di queste concessioni non dovrebbe più essere automatico, interrompendo quindi i rinnovi continui agli stessi concessionari.

Via libera ai dehors allargati fino a fine 2025

Si interviene anche sui dehors di bar e locali, allargati enormemente durante il periodo del Covid, a cui oggi molti non vogliono rinunciare. L'intenzione del governo è quella di rendere permanente questo allargamento, ma il ddl contiene semplicemente una delega all'esecutivo: una volta approvata la legge, il governo avrebbe un anno per stilare un decreto legislativo che decida definitivamente la questione. Per il momento, comunque, i dehors potranno restare allargati fino alla fine del 2025, e in generale fino all'entrata in vigore di questo decreto legislativo. Così che, se anche il governo dovesse ritardare, i commercianti avranno comunque diritto agli spazi più ampi per sedie e tavoli.

Sanzioni più dure per taxisti e Ncc abusivi

Nella norma ci sono delle punizioni più severe per i taxisti e gli autisti di Ncc che non si iscrivono al registro per le imprese esercenti le attività di trasporto pubblico non in linea. Per chi non rispetta le regole potrebbe arrivare la sospensione, o anche la revoca dal ruolo del conducente. Per quanto riguarda il Noleggio con conducente, le sanzioni diventano identiche a quelle previsti per i taxisti abusivi. Le multe per varie violazioni (chi non rispetta l'obbligo di rimessa e foglio di servizio) diventano più pesanti se si ripete l'infrazione, sia in termini di denaro, sia per la durata della sospensione della carta di circolazione, che può arrivare fino a otto mesi se si ricevono quattro multe per lo stesso motivo.

Un'etichetta contro la shrinkflation

Nascono delle misure che hanno l'obiettivo di contrastare la cosiddetta ‘shrinkflation‘, ovvero quella pratica per cui invece di alzare il prezzo di un prodotto, lo si vende allo stesso prezzo – e nella stessa confezione – ma se ne riduce la quantità o le dimensioni. Può trattarsi di un pacchetto di patatine come di un tubetto di dentifricio: il risultato è che i clienti si trovano nel supermercato o nel negozio un bene con lo stesso prezzo, non accorgendosi che però, anche se il pacchetto ha le stesse dimensioni, all'interno c'è meno prodotto.

Il ddl Concorrenza introduce quindi l'obbligo di comunicare una scelta simile ai clienti. Dovrebbe essere preparata un'apposita etichetta con cui si informa l'acquirente che c'è stata una "riduzione della quantità". Questa dovrebbe poi essere lasciata sopra i prodotti sugli scaffali per almeno sei mesi dal momento in cui la quantità di prodotto diminuisce.

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