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Approvata la norma sulle detenute madri, resteranno in carcere. Proteste da Avs: “Fuori i bimbi dalle sbarre”

Dopo il dietrofront di Forza Italia, l’Aula di Montecitorio ha approvato la norma che rende facoltativo e non più obbligatorio il rinvio della pena per le detenute madri o incinte. In segno di protesta, i deputati Avs hanno esibito dei cartelli con su scritto: “Fuori i bambini dalle sbarre”.
A cura di Giulia Casula
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Con 163 voti favorevoli e 116 contrari, la Camera ha approvato l'articolo 15 del Ddl Sicurezza che renderà facoltativo il rinvio della pena per le detenute incinte e o con figli di età inferiore ai dodici mesi.

Tutte le proposte delle opposizioni sono state bocciate, ad eccezione dell'emendamento dei relatori, secondo cui "entro il 31 ottobre di ciascun anno il governo presenta al Parlamento una relazione sulla attuazione delle misure cautelari e dell'esecuzione delle pene non pecuniarie nei confronti delle donne incinte e delle madri di prole di età inferiore a tre anni".

Viene così cancellato l'obbligo di differire l'esecuzione della pena per le detenute madri o incinte su cui negli scorsi mesi si era consumato uno scontro all'interno della maggioranza. Forza Italia, che inizialmente aveva proposto di mantenere il rinvio obbligatorio per le madri con figli fino a un anno, alla fine ha deciso di allinearsi agli alleati di governo e ritirare l'emendamento.

Ora, secondo la nuova formulazione, spetterà al giudice valutare ogni singolo caso e stabilire se disporre o meno la detenzione.

L'approvazione della norma è stata particolarmente discussa e al termine della votazione, i deputati di Alleanza Verdi-Sinistra hanno protestato esibendo dei cartelli con la scritta: "Fuori i bambini dalle sbarre". Dai banchi dell'opposizione, le critiche più dure sono state rivolte agli azzurri, che dopo aver mandato in tilt la maggioranza a luglio hanno preferito fare dietrofront.

"Nella scorsa legislatura, con soli sette voti contrari, dopo una discussione lunga e partecipata in commissione, venne approvata dalla Camera la Legge Siani che divenne un punto fondamentale di quella scorsa stagione legislativa. Tant’è che venne mandata subito al Senato e purtroppo solo la caduta del governo impedì che diventasse legge definitiva", ha dichiarato l responsabile Giustizia del Partito Democratico, Debora Serracchiani, intervenuta dall'Aula. "Rivolgo la mia solidarietà ai colleghi Russo e Pittalis di Forza Italia. Penso siano sinceri quando ricordano Berlusconi e le sue parole. ‘Quella per i diritti civili è una battaglia che in un Paese davvero moderno e democratico dovrebbe essere un impegno di tutti. Da liberale ritengo che attraverso un confronto ampio e approfondito si possa raggiungere un traguardo ragionevole di giustizia e di civiltà'. Queste sono le parole di Berlusconi. Oggi quelle parole sono state gettate al vento. Perché quella che era una norma di civiltà oggi viene calpestata. Per la Forza Italia di oggi e per Tajani la civiltà si ferma sull’uscio di Palazzo Chigi", ha aggiunto la dem.

"In meno di 24 ore Forza Italia è passata dallo ius scholae allo ius carcere. Nella discussione del ddl Sicurezza Forza Italia ha infatti ritirato un emendamento che avrebbe in parte migliorato l'articolo 15, un articolo con il quale il governo riesce di fatto a peggiorare la situazione persino rispetto al codice Rocco prevedendo l'ingresso in carcere anche alle madri detenute con figli piccoli o di donne incinte", ha commentato il segretario di +Europa Riccardo Magi.

"La motivazione con cui Forza Italia ha ritirato la proposta è stata indicata nell'emendamento delle commissioni che prevede una relazione del governo al Parlamento entro il 31 ottobre di ciascun anno sull'attuazione delle misure cautelari nei confronti delle donne incinte e delle madri con figli di età inferiore ai tre anni", ha spiegato. "Ma nel nostro ordinamento esiste già un Garante per i diritti delle persone detenute e private della libertà che fa già esattamente questo lavoro. Prevedere lo sdoppiamento di funzioni che già svolgono altri organi indipendenti è solo un modo di aggirare le questioni politiche e le difficoltà della maggioranza già emerse nei mesi precedenti. Faccio un appello ai colleghi di Forza Italia, anche al viceministro Sisto di cui conosco la sensibilità garantista e di tutela delle garanzie anche nella detenzione: tutto questo non è accettabile e noi non lo accetteremo", ha concluso Magi.

Per la capogruppo M5s in commissione Giustizia, Valentina d'Orso, "governo e maggioranza vogliono un controllo politico sulle misure cautelari adottate dalla magistratura. Bisogna dirlo chiaro e forte, questo è lo scopo dell'emendamento con cui Fdi, Lega e FI hanno ritrovato l'unità e l'intesa per il ritiro dell'emendamento di Forza Italia sulle detenute madri. Il centrodestra apre così un'altra breccia sul controllo della politica sulla magistratura", ha detto. "D'altra parte la custodia cautelare è l'ossessione di Forza Italia, che nemmeno si nasconde su questo. Era fin troppo evidente che questo emendamento fosse del tutto estraneo alla materia di cui stiamo discutendo: perchè introducono una novità sulle misure cautelari mentre parliamo di differimento dell'esecuzione della pena in carcere per le detenute madri? Perché Forza Italia ha barattato i bambini dietro le sbarre con la rassicurazione politica che lo smantellamento delle misure cautelari può avere inizio", ha accusato.

Dal partito di Antonio Tajani è arrivato il contrattacco. "È una polemica assurda, pretestuosa e mistificatoria della realtà da parte delle opposizioni che utilizzano il tema delle detenute madri per farne oggetto di un attacco senza senso, anzi, alterando la realtà e solo per uno scopo di campagna elettorale. Sul tema delle carceri, non prendiamo lezioni da nessuno, tantomeno da una sinistra che non ha mai fatto nulla sul fronte delle carceri, né per il personale, né tantomeno per i detenuti", ha replicato Pietro Pittalis, vicepresidente della commissione Giustizia.

"Per noi il carcere rappresenta l'extrema ratio, soprattutto in riferimento alle donne incinte o con bambini inferiori ai 3 anni. Mi dovete indicare con quale norma questa maggioranza manderebbe in carcere i bambini? Quale è lo scandalo di questa disposizione che esaminiamo? Non c'è nessuna forzatura o automatismo: sarà il giudice a fare una specifica valutazione, caso per caso, e qualora decidesse di dare esecuzione alla pena, la madre verrà collocata in un Istituto a Custodia Attenuata dove massima è l'attenzione e la tutela dei minori", ha proseguito l'azzurro. "Questa è la verità. Per questo a nome di Forza Italia ringrazio il Governo e questa maggioranza per aver accolto l'emendamento sul monitoraggio che ha proprio lo scopo di mantenere alto il livello d'attenzione su un tema così sensibile", ha concluso.

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