Approvata la legge Iginio Massari, nasce il premio per cuochi italiani voluto dal ministro Lollobrigida
Il Senato ha approvato in via definitiva la legge che istituisce il ‘premio Massari‘, un'onorificenza per pasticcieri, cuochi, gelatieri e non solo, che potranno ricevere il titolo di "maestro dell'arte della cucina italiana". L'iniziativa era stata lanciata mesi fa dal ministro dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, principale sponsor della legge. Come recita nel testo della norma, il premio sarà rivolto ai "cittadini italiani" che si sono "distinti nel campo della gastronomia" e hanno "esaltato il prestigio della cucina italiana, illustrando la Patria".
Ogni anno, la presidente del Consiglio consegnerà il premio a diversi professionisti, uno per ciascuno dei settori scelti: gelateria, pasticceria, cucina, ma anche vitivinicoltura, olivicoltura e arte casearia (anche se il ministero di Lollobrigida si riserva la possibilità di allungare la lista con futuri decreti). Per il 2024, i premi arriveranno entro i prossimi due mesi. Chi viene scelto non riceverà soldi ma una medaglia di bronzo, con il simbolo della Repubblica italiana e il titolo ottenuto: "Maestro dell'arte della pasticceria italiana", "Maestro dell'arte della cucina italiana" e così via. Tuttavia, chi vince avrà la possibilità di ricevere incarichi di esperto negli istituti professionali per l'enogastronomia e l'ospitalità alberghiera.
Il Parlamento ha lavorato negli ultimi quattro mesi su questa norma, che costerà duemila euro all'anno, ovvero il prezzo stimato delle medaglie. Il premio è dedicato al pasticcere Iginio Massari, come ha ribadito il ministro Lollobrigida: "Mi ha sollecitato a mettere in campo una norma che potesse valorizzare queste figure importantissime, spesso veri e propri ‘ambasciatori’ di qualità e d’italianità che tengono alto il nome del Made in Italy nel mondo".
Potranno essere candidati tutti coloro che avranno svolto un percorso di formazione di più anni nel loro settore, con almeno quindici anni di esperienza, che avranno "tenuto una condotta civile e sociale irreprensibile" e che saranno in regola con le tasse e i contributi, per evitare figuracce al governo. Sarà sempre il ministero dell'Agricoltura a scegliere le candidature, proposte dalle associazioni di categoria, e poi l'elenco sarà inviato entro aprile di ogni anno alla presidenza del Consiglio.
Scegliere i vincitori, invece, toccherà a una commissione apposita, guidata da un rappresentante della presidenza del Consiglio e formata da esponenti di vari ministeri (Agricoltura, Imprese e Made in Italy, Istruzione e merito), oltre da "un rappresentante di ciascuna delle categorie" che dovranno essere premiate. La commissione resterà in carica per tre anni, e nessuno dei partecipanti sarà pagato in alcun modo. Per quanto riguarda l'eventuale revoca del premio, questa colpirà chi "se ne renda indegno". Un termine che non ha nessuna definizione nella legge, e che quindi andrà valutato di caso in caso.