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Appendino (M5s) a Fanpage.it: “Governo vigliacco con i deboli, lotteremo per il salario minimo”

“Entro la fine dell’anno saranno 240mila le famiglie a cui il governo avrà tolto il reddito di cittadinanza – dice Chiara Appendino a Fanpage.it – è un disegno ben preciso, hanno scelto di scaricare la crisi economica e sociale sui più deboli”. Si tratta di “un metodo vigliacco”, mentre “si lavano la coscienza con la mancia della carta acquisti”, attacca la deputata del Movimento 5 Stelle. E intanto la raccolta firme sul salario minimo arriva a 350mila adesioni.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Un governo vigliacco, che scarica il peso della crisi economica sui più deboli e taglia gli aiuti a colpi di accetta. Per la deputata del Movimento 5 Stelle Chiara Appendino, intervistata da Fanpage.it, l'esecutivo ha un disegno ben preciso. Dall'abolizione del reddito di cittadinanza alla partita truccata del salario minimo – su cui le opposizioni hanno lanciato una raccolta firme che ha già raggiunto le 350mila adesioni – che attende il parere prevedibile del Cnel.

Onorevole Appendino, ieri sono arrivati altri 33mila sms agli occupabili che stanno perdendo il reddito di cittadinanza. Insomma, il metodo è rimasto lo stesso nonostante le polemiche del mese scorso…

È un metodo coerente con l’approccio classista di questo governo. Dimostrano con le parole, e soprattutto con i fatti, di disprezzare gli ultimi, perché per loro essere poveri è una colpa. Entro fine anno saranno oltre 240mila le famiglie a cui il governo Meloni avrà tolto il Rdc, per un totale di circa 400mila persone. Ciò proprio nel momento in cui caro vita e caro benzina le stanno mettendo più in difficoltà. Fa tutto parte di un disegno ben preciso: il governo ha scelto di tutelare gli interessi delle lobby e di chi è più agiato scaricando la crisi economica e sociale sui più deboli e su un ceto medio sempre più impoverito.

Per gli ex percettori scatta dal primo settembre il nuovo supporto formazione e lavoro. Secondo il governo è un enorme passo avanti rispetto al reddito di cittadinanza, perché voi non lo giudicate sufficiente?

Sono mesi che il governo dice che partiranno questi fantomatici corsi di formazione e i percettori “occupabili” avranno un posto di lavoro, ma qualcuno li ha visti? L’unica cosa certa è che sono già centinaia di migliaia le famiglie abbandonate al proprio destino. È senz’altro fondamentale dare agli ex percettori del reddito di cittadinanza gli strumenti per reinserirsi nel mondo del lavoro, così come, del resto, avevamo previsto noi con la riforma del 2019. È un fatto che le Regioni, 15 delle quali governate dal centrodestra, non abbiano mai completato il piano di potenziamento dei centri per l’impiego per cui hanno ricevuto un miliardo di euro. Il perché non credo di doverlo dire io… E, ricordo ancora, il sussidio è stato tolto anche a circa 200mila persone che lo percepivano ad integrazione di uno stipendio da fame.

Nel giorno dell’invio degli sms sono risuonate le parole del ministro Lollobrigida, che ha detto che i poveri spesso mangiano meglio dei ricchi. Cosa ne pensa?

Per l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile solo il 19% degli italiani ha un’alimentazione adeguata. Significa che otto su dieci non ce l’hanno e la povertà è tra le cause di tale fenomeno. Prima la “sostituzione etnica”, ora questa. Lollobrigida sembra uscito da un film di fantascienza. Le parole che ha pronunciato a Rimini certificano il totale distacco dalla realtà di questo governo, un governo negazionista della crisi climatica e di quella sociale ed economica. Hanno passato mesi a dire che andava tutto bene, mentre il Paese continua a soffrire. E laddove sono intervenuti, vedasi la cancellazione definitiva del taglio delle accise, hanno fatto un disastro tale che oggi la stessa ha toccato il picco di 2,8 euro al litro.

La presidente del Consiglio ha chiesto al Cnel di elaborare una controproposta sul salario minimo, la ascolterete?

Il Cnel è già stato audito in commissione Lavoro alla Camera e la posizione di contrarietà del presidente Brunetta è nota. Pertanto, la mossa della premier Meloni, che prima ha provato a cancellare la nostra proposta di legge e poi l’ha rinviata di 60 giorni, è buona solo per prendere e perdere tempo. Nel nostro Paese ci sono quasi 4 milioni di lavoratori che guadagnano meno di 9 euro l’ora. Se il governo pensa che bastino palliativi ha sbagliato strada. Li riporteremo su quella giusta, anche grazie al sostegno dei cittadini.

Cosa farete se, come probabile, il governo andrà avanti sulla sua strada sul salario minimo? È già cominciata la raccolta firme. 

Useremo tutti gli strumenti parlamentari che abbiamo a disposizione affinché, come detto poco fa, si arrivi a una soluzione per tutti i lavoratori e non solo per una parte di essi. I sondaggi dicono che il 75% dei cittadini, fra cui la maggior parte di coloro che alle ultime elezioni hanno votato per i partiti di centrodestra, vuole il salario minimo. La nostra raccolta firme sta dimostrando plasticamente ciò. Abbiamo raggiunto le 350mila sottoscrizioni. Sarà un ulteriore strumento di “pressione” sul governo.

Temete che il Partito Democratico possa “sfilarvi” la battaglia? Non si può nascondere che ci sia una competizione tra le opposizioni per il posizionamento politico su temi come questo…

A noi non interessa piantare bandierine, ma far sì che tutti quei provvedimenti che possono migliorare la vita dei cittadini vengano approvati. Il salario minimo rientra indiscutibilmente tra questi. Detto ciò, tutti sanno che questa è una storica battaglia del Movimento 5 Stelle. Abbiamo presentato il primo disegno di legge nel 2013, riproponendolo nel 2018 e ancora nel 2022. C’è il rimpianto per non averlo approvato nella scorsa legislatura, ma sia nel Conte I sia nel Conte II i partiti con cui eravamo al governo si sono messi di traverso, al punto da presentare emendamenti per eliminare la soglia dei 9 euro l’ora. Se adesso il Pd ha cambiato idea ben venga.

Il governo ha tagliato il reddito di cittadinanza, ma dice anche spesso di aver introdotto la carta acquisti. Anche se le criticità non mancano, a partire dalla gestione affidata ai comuni e dalle file che si sono create negli ultimi giorni in alcune città. Cosa ne pensa della nuova social card?

È solo un modo per lavarsi la coscienza dopo aver tagliato il Rdc. Una mancia da 70 centesimi al giorno a cui potranno accedere appena 1,3 milioni di nuclei famigliari quando quelli con Isee sotto i 15mila euro sono 5,6 milioni. Ad esempio, nella mia città, Torino, a fronte di 9.300 carte distribuite 47mila famiglie sono state tagliate fuori. Ciò perché le risorse messe a disposizione della misura sono totalmente insufficienti: solo 500 milioni di euro quando sarebbero serviti almeno 1,5 miliardi. Ma si sa, quando c’è da risparmiare sulla lotta alla povertà, il governo è sempre ben contento. Deboli con i forti e forti con i deboli è il loro marchio di fabbrica. Infine, come già fatto con il taglio di 13 miliardi sul Pnrr e il loro fallimento con sugli sbarchi record e la gestione dell’immigrazione fuori controllo, scarica tutto sui sindaci. Un metodo vigliacco.

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