Apostolico, Magi al governo: “Se c’è una banca dati con i video di chi manifesta è preoccupante”
Il caso Apostolico continua a rimanere al centro del dibattito politico. Si è da poco concluso il question time alla commissione Affari costituzionale della Camera durante il quale il sottosegretario all'Interno, Nicola Molteni, ha affermato che le immagini – quelle pubblicate da Matteo Salvini che ritraggono la giudice catanese ad una manifestazione – non provengono dai materiali delle Forze dell'Ordine: "Gli approfondimenti effettuati hanno escluso che siano state estrapolate dalla documentazione relativa ai servizi di ordine pubblico disposti per la manifestazione". Ma per il leader di +Europa, Riccardo Magi, è necessario fare ulteriore chiarezza, e ha annunciato un'altra interrogazione parlamentare.
L'origine del caso Apostolico: la sentenza della giudice e i video sui social
La campagna della Lega contro la giudice Apostolico è cominciata due settimane fa, quando la sezione Immigrazione del tribunale di Catania ha disapplicato l'ultimo decreto del Ministero dell'Interno, quello che introduceva la possibilità di dare una garanzia finanziaria di 5mila euro come alternativa all'essere rinchiusi nei centri per il trattenimento. Infatti, secondo la giudice Apostolico il decreto va contro le norme europee e costituzionali, quindi non ha convalidato il trattenimento del richiedente asilo perché "un richiedente protezione internazionale non può essere trattenuto per il solo fatto che non può sovvenire alle proprie necessità".
Questa risoluzione è stata attaccata prima da Giorgia Meloni, che sui suoi social ha sostenuto che “un pezzo di Italia fa tutto il possibile per favorire l’immigrazione illegale”, e poi da Matteo Salvini, con la denuncia per aver messo un like ad un post nel 2018 che si concludeva con un insulto al ministro. Il giorno successivo, la Lega ha pubblicato sui suoi profili un video che ritraeva la giudice Apostolico ad una manifestazione per chiedere lo sbarco dei migranti dalla nave Diciotti: la diffusione del filmato ha suscitato diverse polemiche perché in molti si sono interrogati sull'origine della ripresa, visto che sembrava fosse stata registrata dalle Forze dell'Ordine. Tra accuse di "dossieraggio di Stato" e di ottenimento di materiale audiovisivo tramite canali illeciti, è stata richiesta un'interrogazione parlamentare per fare chiarezza sull'accaduto.
Molteni respinge le accuse di dossieraggio, ma per Magi serve fare ulteriore chiarezza
Nel giorno in cui la giudice Apostolico ha respinto altri quattro trattenimenti, sempre disapplicando il decreto, durante il question time alla commissione Affari Costituzionali il sottosegretario Molteni – rispondendo per conto del ministro alle domande del deputato Riccardo Magi – ha cercato di far chiarezza sulle procedure delle Forze dell'Ordine che riguardano la registrazione e conservazione di foto e video realizzati alle manifestazioni. Innanzitutto, ha respinto le accuse di dossieraggio, assicurando che le immagini "non sono sottoposte ad elaborazioni informatiche a fini identificativi", aggiungendo anche che le immagini diffuse non provengono "dalla documentazione relativa ai servizi di ordine pubblico disposti per la manifestazione".
Il trattamento di questi dati è curato "dalla polizia scientifica e dalle sue articolazioni interne nelle questure e nei commissariati" e i tempi di conservazione o cancellazione "sono diversi a seconda delle tipologie degli atti con facoltà di prolungamento dei termini per delitti di particolare gravità", sempre secondo fini di attività preventiva o repressiva di un reato. Molteni ha poi sottolineato che – nel caso di mancanza di bodycam o videocamere di dotazione – per l'attività di polizia possono essere utilizzati dispositivi privati e ha aggiunto che "in tali casi è precisato che le riprese dovranno essere tempestivamente trasferite sul supporto di memoria digitale messo a disposizione dell'ufficio incaricato di conservare la documentazione probatoria e cancellato dal dispositivo personale".
In seguito alla risposta del sottosegretario, l'onorevole Riccardo Magi ha annunciato un'altra interrogazione al ministro dell'Interno per capire "quale sia, al di là della normativa, la prassi che viene seguita". Infatti, ha sottolineato come il carabiniere che potrebbe essere indagato per aver diffuso il video della giudice Apostolico non avrebbe rispettato le direttive ricordate da Molteni: infatti, da quanto emerge, l'uomo avrebbe diffuso il filmato della manifestazione attraverso chat private, senza quindi depositarlo nei sistemi di memoria delle Forze dell'Ordine. Il leader di +Europa ha anche richiesto che si faccia luce sui motivi di conservazione di queste immagini perché "solamente l'idea che ci possano essere delle banche dati che raccolgono video delle partecipazioni di un numero elevatissimo di cittadini a delle occasioni pubbliche, e che questi vengano conservati e non distrutti quando non vi è alcuna attività di indagine che deve avere luogo, è preoccupante".