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Olimpiadi Parigi 2024

Apertura Olimpiadi Parigi, Malan (FdI) scambia una scultura del 1937 per un simbolo di “idolatria”

Non si fermano le polemiche sulla cerimonia d’apertura delle Olimpiadi di Parigi 2024, e arriva anche la gaffe del capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, Lucio Malan: “Che ci faceva il vitello d’oro, emblema dell’idolatria?”, ha scritto in un tweet poi rimosso. Peccato si trattasse di una scultura di bronzo di un toro e un cervo, installata fin dal 1937.
A cura di Luca Pons
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Ancora polemiche sulla cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Parigi 2024: dopo l'attacco ai francesi di Matteo Salvini per i presunti "insulti ai cristiani" nel corso dell'evento, a spingersi ancora più in là è stato il capogruppo di Fratelli d'Italia al Senato Lucio Malan, cadendo in una gaffe surreale. Il senatore, che non è nuovo a uscite controverse, anche a sfondo religioso, ha chiesto sui social (in un post poi cancellato): "Che ci faceva il vitello d’oro, emblema dell’idolatria e della blasfema disobbedienza alla cerimonia di Parigi?". Per poi rispondersi da solo: "In realtà era coerente con tutto il resto. Le Olimpiadi sono state solo un pretesto, tant’è vero che gli atleti erano messi al margine. Al centro c’era ben altro".

A chiunque fosse confuso da queste parole basta guardare la foto condivisa da Malan per capire a cosa si riferisca: una scultura di una testa di toro, presente nella zona del palco nella fase finale della cerimonia d'apertura. Un riferimento, secondo il senatore, al vitello d'oro che nel racconto della Bibbia, nel libro dell'Esodo, gli ebrei crearono per avere un idolo da adorare, in un periodo in cui Mosè era assente. E quindi un altro indizio che la cerimonia di apertura delle Olimpiadi sarebbe stato un attacco alla cristianità, e "al centro" avrebbe avuto addirittura "idolatria" e "blasfema disobbedienza". Peccato, però, che niente di tutto questo abbia a che fare con il toro presente a Parigi.

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Come detto, l'immagine condivisa dal senatore Malan proviene dalla parte finale della cerimonia, che si è svolta di fronte alla Tour Eiffel. Proprio di fronte al gigantesco monumento, a Parigi, si trova l'area del Trocadero, che è contraddistinta da una fontana. E proprio su questa fontana si trova una scultura di bronzo: Toro e cervo. Un'opera installata fin dall'Expo del 1937 e realizzata dallo scultore Paul Jouve, specializzato in figure di animali.

Non un vitello, quindi, e non d'oro. E soprattutto non un'installazione creata appositamente per portare un messaggio di "idolatria" all'inaugurazione delle Olimpiadi, ma una delle sculture più rilevanti di una delle zone più centrali e famose di tutta Parigi. Tanto che sotto il tweet con la gaffe di Malan è arrivata la replica del presidente dell'istituto Gimbe, Nino Cartabellotta: "Caro senatore a pensar sempre male si prendono lucciole per lanterne e tori per vitelli: legga la Bibbia e faccia un viaggio a Parigi".

Le polemiche sulla cerimonia sono state vive, in Italia ma soprattutto in Francia, e in molti casi hanno riguardato il tema religioso: non solo gli esponenti della destra, ma anche i vescovi francesi si sono lamentati, parlando di "scene di derisione e di scherno del cristianesimo". Nessuno, però, è arrivato a suggerire che una scultura di bronzo installata quasi novant'anni fa fosse in realtà un riferimento biblico per trasformare l'apertura delle Olimpiadi in una celebrazione pagana.

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