Angelino Alfano: “In tempo di crisi è meglio sostenere Monti”
Dal congresso provinciale di Reggio Emilia, il segretario nazionale del Pdl Angelino Alfano ribadisce la fiducia del suo partito all'esecutivo guidato da Mario Monti. "Se si andasse al voto domani, faremmo le elezioni in un tempo di crisi talmente grave per cui è meglio sostenere questo Governo che andare alle elezioni subito" ha dichiarato. Un annuncio che, per certi versi, arriva un po' a sorpresa, soprattutto alla luce delle dichiarazioni di Berlusconi di qualche giorno fa ("Monti è disperato, sta facendo marcia indietro su tutto”, "non è detto che duri "). La posizione del Pdl, al netto delle uscite spesso intempestive del Cavaliere, sembra in ogni caso rispecchiare quanto affermato dall'ex Ministro della giustizia e lo dimostra il voto positivo (e compatto) del partito sul decreto Salva Italia.
L'impressione, però, è quella che il Popolo delle libertà non abbia altre alternative: la rottura con la Lega Nord sembra infatti sempre più probabile, tanto da mettere in discussione una futura alleanza alle prossime elezioni amministrative. Ma anche se l'asse dovesse restare miracolosamente intatto, alle prossime politiche bisognerà fare i conti con la coalizione di centrosinistra che, sondaggi alla mano, è ancora avanti di una decina di punti percentuali. Quella del voto anticipato, almeno al momento, sembra essere quindi una possibilità poco gradita.
Anche il Terzo Polo ribadisce il sostegno a Monti
Il sostegno al governo Monti l'ha ribadito anche il Terzo Polo nella convention di oggi a Roma. I toni, rispetti a quelli usati da Angelino Alfano, sembrano decisamente più entusiasti: "La politica si è rimessa a correre, altro che commissariamento della politica" ha dichiarato il Presidente della Camera e leader di Fli Gianfranco Fini, sottolineando che la nascita dell'attuale governo Monti non è scaturita dal fallimento della politica, ma dall' "assunzione di responsabilità della politica". Pier Ferdinando Casini, da canto suo, ha fatto capire che la manovra non è stata graditissima dalla sua coalizione ("Se ci piace la manovra? Ma non è mica una bella donna"), ma che era necessaria per risollevare un'Italia malata. Francesco Rutelli ha poi rivendicato il merito della caduta di Berlusconi: "Se non c’è più il governo Berlusconi lo si deve al lavoro fatto dal Terzo Polo" ha dichiarato il leader dell'Api, rimarcando la fine del bipolarismo.