Ancora nessuna multa agli over-50 no vax: potrebbero arrivare dopo la fine dell’obbligo vaccinale
A più di un mese dall'introduzione dell'obbligo vaccinale, delle multe automatiche da 100 euro agli over-50 no vax non c'è traccia. E, incredibile a dirsi, ma dopo l'aggiornamento fatto da Fanpage.it alla fine di febbraio, la situazione è ancora ferma. Viste le lungaggini burocratiche, quindi, le sanzioni potrebbero arrivare effettivamente solo dopo il 15 giugno, cioè quando potrebbe non esserci più l'obbligo di immunizzazione. Sicuramente, poi, si supererà la data del 31 marzo, cioè la fine dello Stato di emergenza.
La sanzione colpisce tutti gli ultracinquantenni, anche pensionati o disoccupati, senza alcuna dose. Si tratta di una multa una tantum, inviata direttamente dall'Agenzia delle Entrate, lato Riscossione. Alla persona, quindi, arriva una sorta di cartella esattoriale. L'elenco dei nomi, ottenuti dal ministero della Salute incrociando i dati dei residenti in Italia con quelli delle anagrafi vaccinali regionali e provinciali, già esiste. Le persone coinvolte sarebbero circa 1,5/1,6 milioni, secondo una stima fatta da Sogei, l'azienda informatica che lavora per l'Agenzia e il ministero dell'Economia. Proprio Sogei gestisce il Sistema tessera sanitaria, a cui vengono legate le credenziali del cittadino (a partire dal codice fiscale). Questi dati devono essere incrociati con quelli della banca dati dell'anagrafe vaccinale nazionale, alimentata dalle Regioni. Inoltre sulla tessera sanitaria vanno registrati tutti i certificati di avvenuta guarigione dal Covid.
Tempi biblici per le multe ai no vax
La procedura informatica, però, è ferma, ancora in attesa del parere favorevole del Garante della Privacy. Quando si otterrà quello, ci conferma il ministero della Salute, l'elenco potrà essere inviato all'Agenzia. L'operazione si farà tramite un'ordinanza o un dpcm. A quel punto, entro qualche giorno o qualche settimana, verrà prodotta la comunicazione da inviare a chi non ha rispettato l'obbligo. Gli ultracinquantenni no-vax hanno quindi dieci giorni per rispondere, inviando eventualmente un certificato medico che dimostra come non si siano potuti vaccinare.
Sono le Asl competenti a dover valutare il documento, evitando la sanzione “in caso di accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestate dal medico di medicina generale dell’assistito o dal medico vaccinatore”. Dopo la ricezione della replica alla comunicazione, l'Agenzia ha altri 180 giorni per mandare effettivamente la cartella via mail o tramite la Pec. Con questi tempi si potrebbe arrivare quindi alla fatidica data del 15 giugno, quando in teoria, a meno di proroghe, scade l'obbligo vaccinale. In ogni caso il pagamento della sanzione sarebbe comunque dovuto.
Il paradosso, però, sarebbe vedere le multe arrivare in un'Italia probabilmente senza Stato di emergenza, con il Green Pass ridotto all'osso, pochi contagi e restrizioni blande.