Anche Salvini evoca il complotto sui ritardi dei treni: “Qualcuno vuole fare rivolta sociale”
Dopo l'esposto di Ferrovie dello Stato sui "troppi incidenti sospetti", sui ritardi ai treni anche il ministro dei Trasporti Matteo Salvini evoca il complotto e parla di "rivolta sociale".
"Sarà una coincidenza, però oggi, che è il primo giorno dopo la presentazione dell'esposto, non c'è stato nessun problema e il tasso di puntualità entro i 5 minuti dei treni regionali è stato del 92%", ha dichiarato ospite di ‘Cinque minuti' su Rai 1 a proposito della denuncia presentata da Fs alla Digos per fare chiarezza sulla serie di disservizi e guasti, che negli ultimi mesi hanno messo a dura prova la rete ferroviaria, creando ritardi e disagi ai passeggeri.
"Io tutelo i 92mila lavoratori e lavoratrici di Ferrovie dello Stato, che fanno il loro lavoro anche in condizioni a volte difficili", ha proseguito Salvini. "Teniamo presente che oggi, ad esempio, e mi sono fatto dare il dato aggiornato, sulla rete ferroviaria italiana hanno viaggiato 10.100 treni, mentre due anni fa erano 8mila. È chiaro che quando hai il massimo storico di treni, hai 1 milione di passeggeri al giorno, il massimo storico di cantieri aperti da nord a sud per recuperare efficienza qualche disagio ci può essere", ha detto ancora.
Ma per Salvini il dubbio resta. "Ma se c'è un problema al sabato, alla domenica, il lunedì e il martedì è chiaro che ai tecnici qualche dubbio è venuto. E se ci sono estranei sulle linee, con corpi estranei, è giusto indagare", ha commentato. "Penso che ci sia materiale su cui le forze dell'ordine stanno ragionando e lavorando, perché sarebbe gravissimo che qualcuno per fare battaglia politica, per attaccare il ministro Salvini, il segretario della Lega, danneggiasse la giornata di lavoratori, studenti, pendolari e turisti", ha continuato.
Insomma secondo il vicepremier "un incidente ogni tanto può accadere", ma "una serie di eventi negli orari precisi, in giorni conseguenti" non sarebbero una coincidenza. Tanto da immaginare una qualche regia dietro i numerosi ritardi che hanno mandato in tilt il sistema ferroviario gli scorsi giorni. "Io faccio il ministro che mette a disposizione degli ingegneri e degli operai soldi e sarebbe incredibile se qualcuno per combattere una battaglia politica rallentasse volontariamente alcuni di questi treni", ha sottolineato.
Il ministro ha poi lanciato una stoccata alle opposizioni dopo i duri attacchi di questi giorni. "Se volessi fare polemica politica come da cinque giorni sta facendo la sinistra sulla pelle non di Matteo Salvini ma dei lavoratori, dei pendolari, potrei dire che i numeri ci ricordano che il massimo storico di ritardi ci sono stati quando c'erano ministri 5 Stelle, Toninelli (Danilo ndr.) e Pd, del Rio (Graziano ndr.) ", ha replicato.