Anche la Lega vuole l’immunità parlamentare: in arrivo un ddl per ripristinarla
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La proposta di ripristinare l'immunità parlamentare ha riacceso il dibattito all'interno della politica italiana. In prima linea nel sostenere l'idea è la Lega di Matteo Salvini: al centro il desiderio di riportare in vigore una parte dell’articolo 68 della Costituzione, che nel 1993 venne parzialmente modificato a seguito degli scandali di Tangentopoli. Oggi non tutti i partiti sono favorevoli a un ritorno di questa misura, che non ha trovato un consenso unanime, neppure all'interno della maggioranza di governo.
La Lega e la proposta di ripristino dell'immunità parlamentare
La Lega, attraverso una proposta presentata dalla fondazione Luigi Einaudi, ha lanciato l'idea di reintegrare l'immunità parlamentare, una misura che, secondo il partito, sarebbe necessaria per difendere l'indipendenza politica dei parlamentari. Il capogruppo leghista al Senato, Max Romeo, ha spiegato che l'obiettivo della proposta non è quello di restituire un'immunità che faccia da scudo per crimini o abusi, ma di garantire ai parlamentari maggiore autonomia politica. Secondo Romeo, così come la magistratura ha la sua indipendenza, anche la politica dovrebbe essere libera di agire senza temere che le sue scelte vengano minacciate da azioni legali. La proposta si fonda sul principio che i parlamentari, in quanto eletti dal popolo, dovrebbero avere il diritto di agire senza paura di essere perseguiti o arrestati per motivi politici, e che il Parlamento dovrebbe invece avere il potere di autorizzare o meno eventuali procedimenti giudiziari contro di loro.
Fratelli d'Italia si oppone alla proposta
Nonostante l'entusiasmo della Lega, il partito di Giorgia Meloni, Fratelli d'Italia, non sembra affatto d'accordo con l'idea di ripristinare l'immunità parlamentare: il presidente della commissione Affari Costituzionali del Senato, Alberto Balboni, ha espressamente rifiutato la proposta, affermando che non ci sono ragioni per modificarla, visto che i parlamentari già godono di una protezione sufficiente, ovvero l'insindacabilità delle opinioni espresse in Parlamento. Balboni ha anche sottolineato che se un parlamentare commette un reato comune, è giusto che risponda come qualsiasi altro cittadino, senza privilegi. Il partito di Meloni, quindi, non sembra voler aprire la porta a questa discussione, considerando l'immunità parlamentare come una misura ormai superata che potrebbe addirittura alimentare un clima di impunità difficile da giustificare.
Le critiche delle opposizioni
Le opposizioni non hanno tardato a manifestare le loro forti critiche nei confronti della proposta: il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha denunciato la possibilità di reintrodurre "un'immunità che potrebbe proteggere ministri e parlamentari da qualsiasi responsabilità", accusando il governo di cercare di proteggere se stesso invece di risolvere i problemi reali del paese. Anche Chiara Braga, presidente dei deputati del Partito Democratico, ha sottolineato come, mentre milioni di cittadini affrontano difficoltà economiche, l'intento di ripristinare l'immunità sembri un tentativo di rafforzare una posizione di potere per il governo e la maggioranza. Le critiche si sono concentrate anche sulla preoccupazione che un passo del genere possa compromettere l'indipendenza della giustizia e portare a un controllo più stretto da parte del governo sulle istituzioni giudiziarie.
Il futuro della proposta: un tema divisivo e controverso
Nonostante l'entusiasmo di alcuni membri del centrodestra, la proposta di ripristinare l'immunità parlamentare non sembra destinata a diventare una realtà nel breve periodo. In molti, soprattutto tra i partiti alleati della Lega, sono convinti che questa proposta abbia bisogno di un ampio consenso per poter essere portata avanti. Andrea Ostellari, sottosegretario alla Giustizia della Lega, ha suggerito che l'iniziativa possa essere interessante da un punto di vista culturale, ma che sarà necessario un dialogo aperto e trasversale in Parlamento per valutare la strada migliore. L'idea di una proposta di legge popolare è stata avanzata, ma non è ancora chiaro se riuscirà a raccogliere il supporto necessario. Il processo di revisione della Costituzione richiede molto tempo e un largo consenso, il che renderebbe difficile prevedere un'imminente attuazione della misura.
Per ora, la proposta rimane quindi solo un tema di discussione, con il rischio che il dibattito si blocchi a causa delle forti divergenze tra i partiti: il ritorno dell'immunità parlamentare continua a suscitare polemiche e resistenze, e sarà necessario un lungo processo di mediazione per capire se questa idea potrà mai essere realizzata.