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Anche in Italia si discute di ritorno al nucleare: ecco i partiti che lo chiedono e quelli contrari

Non solo in Europa, anche in Italia si sta parlando molto di nucleare. In Parlamento sono state presentate moltissime mozioni: alcuni partiti chiedono al Paese di ripensarci, altri di mettere una volta per tutte un punto (dopo due referendum) alla questione e investire invece sulle rinnovabili.
A cura di Annalisa Girardi
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Non è solo in Europa che sta tornando a parlare di nucleare. Mentre il Parlamento Ue dà via libera all'inserimento nella tassonomia Ue di gas e nucleare, nonostante il voto contrario di Verdi e socialisti, anche in Italia i partiti discutono di energia nucleare. Con una serie di mozioni presentate tra Montecitorio e Palazzo Madama, alcune forze politiche chiedono di ripensarci sul nucleare, altre di mettere una volta per tutte un punto (dopo due referendum) alla questione e investire invece sulle rinnovabili: specialmente alla Camera sono state presentate moltissime mozioni. Vediamole.

Le mozioni a favore del nucleare

Quella di Forza Italia, ad esempio, chiede al governo di "riconsiderare, previa effettuazione delle dovute verifiche di sicurezza e con il coinvolgimento della popolazione, lo sviluppo di tecnologie di fissione nucleare di nuova generazione". Insomma, di "comprendere la produzione di energia atomica di nuova generazione all'interno della propria politica energetica", classificando il nucleare come fonte energetica sostenibile. Sulla stessa linea quella della Lega, che chiede al governo di "adottare iniziative a sostegno della ricerca nel campo nucleare al fine di proseguire nello sviluppo del settore".

Non solo, il Carroccio spinge anche per "favorire una campagna di informazione oggettiva al fine di evitare opposizioni preconcette" e per mettere in campo una strategia sul nucleare che aiuti a "ridurre la vulnerabilità e dipendenza dell'Italia dall'import di energia, emerse ormai con evidenza e con crescente preoccupazione agli occhi di tutti i cittadini". E infine, a "individuare luoghi da adibire quali depositi unici nazionali dei rifiuti nucleare". Anche Fratelli d'Italia chiede al governo di "sostenere la ricerca sulla fusione a confinamento magnetico (…) anche tenendo conto delle recenti valutazione dell'Unione europea sulla tassonomia del nucleare e sulla sancita possibilità per gli Stati di finanziare i progetti di ricerca in merito".

Anche la componente del Misto formata da Azione, +Europa e dai Radicali è a favore di un ripensamento sul nucleare. La mozione impegna il governo "ad adottare iniziative per includere l'energia elettrica generata da centrali nucleari, con reattori a fissione dalla terza generazione evoluta in poi, nel mix energetico nazionale per la transizione verso gli obiettivi «net zero» del 2050 e per ridurre la vulnerabilità italiana dovuta alla dipendenza dalle importazioni di energia". E, al tempo stesso, chiede una campagna di informazione pubblica "basata unicamente sulle evidenze scientifiche" per creare maggiore consapevolezza sul tema, su vantaggi e limiti, "liberandolo da ogni pregiudizio di parte".

Azione ha presentato una mozione anche in Senato "per reintrodurre il nucleare nel mix energetico italiano perché senza non raggiungeremo mai gli obiettivi di emissioni zero che ci siamo dati", ha spiegato Carlo Calenda, parlando di "presa in giro agli italiani".

Le mozioni contrarie al nucleare

Di opinione completamente opposta invece sono i Verdi, che chiedono al governo di "sostenere in sede europea l'opposizione all'atto delegato complementare sul nucleare e sul gas naturale, al fine di escludere le attività nel settore del gas naturale e dell'energia nucleare dalle attività economiche considerate sostenibili e, in quanto tali, finanziabili nell'ambito della cosiddetta tassonomia verde". Vengono chiaramente citati i referendum del 1987 e del 2011, con cui l'Italia ha detto no al nucleare, e si chiede piuttosto di "perseguire velocemente la transizione verso le energie pulite, al fine di conseguire l'autonomia energetica e la riduzione dei costi energetici, accelerando lo sviluppo delle energie rinnovabili". Anche la componente Facciamo Eco del Gruppo Misto spinge per "non intraprendere iniziative tese a consentire nuovamente lo sfruttamento e l'impiego dell'energia nucleare in Italia, in ossequio alla volontà popolare espressa all'esito dei referendum del 1987 e del 2011" ed esprime il proprio "dissenso nei confronti dell'inserimento dell'energia nucleare e del gas nella tassonomia verde dell'Unione europea".

Infine, il Movimento Cinque Stelle nella sua mozione parla di "proseguire nella ricerca tecnologica per lo sviluppo dell'energia da fusione (…) senza tuttavia distrarre le risorse pubbliche destinate al miglioramento dell'efficienza energetica nonché allo sviluppo e all'incentivazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, da considerare predominanti e con vantaggi maggiori su scala temporale, per il raggiungimento degli obiettivi al 2030 e 2050".

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