Anche il Papa chiede la patrimoniale: “Più tasse ai ricchi”
Nel suo discorso all'incontro con i movimenti popolari, Papa Francesco ha chiesto che i "privilegiati del mondo", i "super ricchi", versino più tasse per sostenere la popolazione più povera e il ceto medio. Non è stato il primo intervento del pontefice su temi economici, nei suoi anni di papato: Bergoglio ha criticato chi accumula ricchezza, arrivando ad avere fortune inimmaginabili, e sceglie di non condividerne nemmeno una parte. Elogiando invece quei super ricchi che si rendono conto che il sistema è "immorale e deve essere modificato", e quindi sostengono che le tasse per loro dovrebbero essere più alte: "Questo va molto bene. Dovrebbero esserci più tasse per i milionari, davvero".
Il Papa ha fatto anche un riferimento alla tassa sui super ricchi su cui il G20 lavora da tempo, che consisterebbe in un'imposta patrimoniale minima comune a livello mondiale: il 2% del patrimonio, per coloro che possiedono più di un miliardo di dollari. Con una tassa simile si potrebbe aiutare tutto il resto della popolazione: "Se questa percentuale tanto piccola di miliardari che accaparra la maggior parte della ricchezza del pianeta fossero propensi a condividerla, non a cederla ma a condividerla in modo fraterno… che cosa bella sarebbe per loro stessi e che cosa giusta per tutti", ha detto Bergoglio.
"Le persone economicamente forti dovrebbero fare di più, dovrebbero aprirsi a condividere i beni che hanno. È difficile che questo avvenga ma per Dio tutto è possibile", ha aggiunto. "Chiedo dunque ai privilegiati del mondo che facciano questo passo per essere molto più felici loro stessi". Non solo, ma ha rivolto un appello direttamente ai grandi imprenditori del settore tecnologico, che è quello che più di altri di recente ha visto enormi fortune accumulate nel giro di pochi anni: "Mettete da parte l’arroganza di credervi al di sopra della legge. Siate rispettosi dei Paesi dove operate", e soprattutto "pagate le tasse".
Ribadendo che "il diavolo entra dalle tasche" e "accumulare le ricchezze non è una virtù, è un vizio", il pontefice ha spiegato che nel suo ragionamento gli imprenditori hanno un ruolo importantissimo nella società, per creare lavoro e ricchezza. Ma anche nei casi in cui la ricchezza viene da abilità e intelligenza – e non, come spesso avviene, da eredità o sfruttamento – queste capacità sono un dono di Dio. Perciò, non possono essere usate per accumulare ben all'infinito, ma vanno dedicate ad aiutare gli altri.
Infine, Papa Francesco ha sottolineato che "in tempi di automatizzazione e intelligenza artificiale, in tempi di informalità e precarizzazione lavorativa" come quelli in cui viviamo, "nessuno deve essere escluso dalle risorse minime necessarie alla sussistenza". Chiedendo, quindi, che si introduca un reddito minimo universale.